Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 25 gennaio 2015
Questa mattina verso le ore 09.00 locali, ritornando dalla funzione domenicale nella chiesa protestante di Galabadja, il ministro per la gioventù e lo sport, Armel Ningatoloum Sayo è stato sequestrato a Bangui, capitale della Repubblica centrafricana. E’ la prima volta che viene attaccato un membro del governo centrafricano.
Il ministro era alla guida della sua macchina in compagnia della moglie e del fratello, quando quattro uomini armati, non ancora identificati, sono sopraggiunti con un taxi, bloccando la sua macchina.
Tatiana Yangeko, la portavoce di Sayo ha riferito: “Hanno sparato in aria, obbligandolo a uscire dalla vettura. Sono fuggiti portandosi via il ministro, in direzione Boy Rabe un quartiere di Bangui, roccaforte delle milizie cristiane anti-balaka.
Sayo è l’ex-capo ribelle del Mouvement Révolution Justice, che aveva la sua base nel nord-est del Paese. E’ entrato a far parte dell’esecutivo diretto dal primo ministro Mahamat Kamoun, dopo la firma del trattato di “cessazione delle ostilità”, avvenuta a Brazaville, capitale della Repubblica del Congo, il 23 luglio 2014.
La scorsa settimana sono state rapite altre tre persone a Bangui, sempre da milizie anti-balaka: un membro dello staff dell’ONU, rilasciata dopo poche ore e un’operatrice umanitaria francese e un suo collega centrafricano, liberati venerdì scorso. Nel maggio 2014 è stata uccisa anche la giovanissima fotografa francese Camille Lepage. http://www.africa-express.info/2014/05/14/giornalista-francese-uccisa-nella-repubblica-centrafricana-tredici-bruciati-vivi-un-villaggio/
Bisogna rompere il silenzio, è necessario parlare di questa guerra feroce che si consuma nella Repubblica Centrafricana nel più assoluto silenzio, ormai da due anni.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
Nella foto in basso il ministro Armel Ningatoloum Sayo