Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 20 gennaio 2015
Ieri sera Parigi ha confermato il rapimento di una cittadina francese di 67 anni a Bangui, capitale della Repubblica centrafricana. La donna è un’operatrice umanitaria che lavora nel campo della sanità e dell’educazione per una Organizzazione Non Governativa. Un suo collega di nazionalità centrafricana è stato portato via insieme a lei.
Il governo francese ha severamente condannato quest’atto vile, contrario ai diritti umani e ha chiesto ai responsabili l’immediata liberazione degli ostaggi. L’ambasciata francese in Centrafrica è in contatto permanente con l’arcivescovo della diocesi di Bangui che ha già contattato i rapitori.
Un testimone oculare, Elknana Dawatcha, ha riferito ai reporter di Anadolu, agenzia di stampa turca: “Abbiamo caricato il furgone con il materiale che ci serviva per la nostra missione. Una volta arrivati all’altezza del quartiere Fouh, siamo caduti in un’imboscata degli anti-balaka che ci hanno puntato le armi contro il petto. Ci hanno fatto scendere dalla vettura. Hanno preso tutto il materiale medico e i due ostaggi”. Il fatto è stato confermato anche dall’Agenzia France Presse (AFP).
Il rapimento è stato messo a segno dopo l’arresto di un potente capo degli anti-balaka, Rodrigue Ngaïbona, soprannominato il “général Andjilo”, avvenuto domenica da parte di MINUSCA, corpo di pace dell’ONU presente nel Paese. Il “général Andijilo” è tristemente famoso per essere uno dei responsabili del massacro dei musulmani avvenuto a Bangui il 5 dicembre 2013.
L’agenzia Anadolu racconta che per ora non c’è stata nessuna rivendicazione ufficiale, ma alcuni elementi degli anti-balaka, sotto copertura dell’anonimato, hanno fatto sapere che il fatto di oggi costituisce la base per le trattative della liberazione di Ngaïbona.
Cornelia I. Toelgyes
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