Antonio Mazzeo
16 gennaio 2014
A quattro anni dalla primavera araba, le forze armate Usa rafforzano la partnership con uno storico alleato nordafricano per contrastare la penetrazione del “terrorismo” islamico-radicale nel Mediterraneo. Si tratta della Tunisia, Paese al centro di una lunga e grave crisi sociale ed economica che, grazie a Washington, ha però varato un dispendiosissimo programma di riarmo e potenziamento del dispositivo bellico. Nei giorni scorsi, la Defense Security Cooperation Agency – agenzia statunitense per la cooperazione alla difesa e alla sicurezza – ha approvato la vendita al governo tunisino di dodici elicotteri da combattimento e trasporto tattico Sikorsky UH-60M “Black Hawk”, per una spesa di 700 milioni di dollari che include il supporto addestrativo e tecnico-logistico del personale tunisino.
Gli elicotteri che sostituiranno i vecchi velivoli HH-3E “Jolly Green Giant” (anch’essi prodotti dalla statunitense Sikorsky) saranno rischierati presso l’eliporto di Pointe Karoube, all’interno della base aerea di Biserta – Sidi Ahmed. “Il trasferimento dei Black Hawk alla Tunisia contribuirà alla politica estera e alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti d’America e migliorerà la sicurezza di un paese amico del nord Africa – ha dichiarato il portavoce della Defense Security Cooperation Agency –. I nuovi elicotteri potenzieranno le capacità della Tunisia nel contrastare le minacce regionali e nel supportare le operazioni anti-terrorismo, consentendo altresì la realizzazioni di attività di pattugliamento dei confini e di pronto intervento delle unità aeree e terrestri”.
L’agenzia di cooperazione alla difesa ha annunciato che nel 2015 sarà autorizzato il trasferimento di altri “aiuti militari” per oltre 60 milioni di dollari, in particolare sistemi di rilevamento di esplosivi e un numero non specificato di unità navali alla Marina tunisina.
Sempre nel 2014, Washington ha consegnato alla Marina militare tunisina due pattugliatori di 13.5 metri, a cui si aggiungeranno entro il febbraio 2015 altre sette motovedette di 7,6 metri. “Le due unità veloci, del costo di più di 2 milioni di dollari, fanno parte di un nuovo programma di assistenza alla Marina tunisina per rafforzare la sicurezza marittima contro il terrorismo che colpisce la regione mediterranea”, ha dichiarato l’ambasciatore Usa Jake Walles.
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Gli Stati Uniti hanno pure completato la consegna alle unità speciali anti-terrorismo delle forze armate e di polizia tunisine di una decina di tonnellate di “equipaggiamento difensivo”, tra cui caschi protettivi e giubbotti antiproiettile. “Gli Stati Uniti stanno pure sostenendo il piano varato dal governo tunisino per centralizzare il sistema d’intelligence anti-terrorismo, che sarà diretto da uno staff interforze specializzato dei ministeri dell’Interno, della Difesa e della Giustizia”, ha aggiunto l’ambasciatore Walles. “La Tunisia farà presto parte insieme ad altri cinque paesi africani della nuova Security Governance Initiative (SGI) a guida Usa, che avrà lo scopo di rafforzare le capacità di gestione della difesa di queste nazioni”.
Elicotteri, aerei da guerra e sistemi d’intelligence saranno utilizzati prevalentemente contro i gruppi islamico-radicali operanti nel Maghreb, come Ansar al Sharia e le milizie filo al Qaeda. L’area in cui si sono intensificati maggiormente gli scontri con le forze armate tunisine è quella montuosa del Chaambi, al confine con l’Algeria. L’evento più sanguinoso risale al 17 luglio scorso, quando un commando ha attaccato a Henchir Tella (governatorato di Kasserine) una pattuglia dell’esercito, causando la morte di 14 militari e oltre una ventina di feriti.
Anche l’Italia è direttamente impegnata nella fornitura di assistenza e sistemi d’arma avanzati alle forze armate tunisine. A febbraio sarà completata la consegna alla Marina e alla Guardia nazionale di dodici pattugliatori marittimi P270TN e P350TN prodotti dal Cantiere Navale Vittoria (CNV) di Adria. Le unità saranno impiegate prevalentemente per impedire che le imbarcazioni “illegali” che trasportano migranti e richiedenti asilo lascino le coste nordafricane per raggiungere il sud Italia.
Antonio Mazzeo
a_mazzeo@yahoo.com
Nelle foto in alto l’elicottero Black Hawk in basso l’Hercules
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