Ammazzati bambini, donne partorienti: le foto agghiaccianti della distruzione provocata dai Boko Haram

Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
16 gennaio 2015

Le immagini fornite dai satelliti mostrano la distruzione provocata dall’ultimo attacco dei miliziani di Boko Haram nel nord della Nigeria: sono agghiaccianti.  A Baga, Doron Baga e nei villaggi vicini nel nord-est del Paese, con violenza e furia i miliziani della sanguinaria setta hanno devastato almeno 3700 abitazioni e altre strutture. Si calcola che i morti siano stati oltre 2000. Amnesty ha acquisito le foto satellitari relative alla città e ai villaggi devastati. (http://www.africa-express.info/2015/01/09/inizio-dellanno-tragico-nigeria-sotto-il-segno-dei-massacri-di-boko-haram-che-conquistano-una-base-militare/).  Ineffabile e con un faccia tosta da premio Oscar, il direttore dell’informazione del Ministero della Difesa nigeriano ha dichiarato che le persone uccise, civili e militari, sono centocinquanta.

Testimoni oculari hanno riferito ad Amnesty le atrocità commesse dai sanguinari militanti: “Hanno ucciso anche bambini in tenera età, persino una partoriente”. La loro violenza non conosce limite: hanno  usato bambine come kamikaze in attentati messi a segno negli ultimi giorni.

Boats on shore of Lake Chad - before and afterBoats on shore of Lake Chad - before and afterDaniel Eyre, ricercatore di Amnesty International, in un comunicato stampa, ha spiegato le immagini satellitari e ha sottolineato: “Questi ultimi attacchi sono catastrofici. Tutto è stato raso al suolo: ospedali, scuole, case, uffici, le barche dei pescatori: non c’è più traccia della società ben organizzata che viveva qui fino a qualche giorno fa”.

Martedì scorso il presidente nigeriano, Goodluck Jonathan, ha visitato per poche ore la zona colpita. E’ in campagna elettorale e per vincere le elezioni deve curare molto la sua immagine. Promette di debellare il terrorismo e di riportare la tranquillità, impresa tutt’altro che semplice.

Nel suo programma elettorale ovviamente c’è la voce “Boko Haram”, ma combattere la setta non è assolutamente semplice e finora il presidente non è riuscito nell’impresa. Ogni giorno  di ritardo vuol dire sofferenze per le popolazioni della Nigeria settentrionale, in particolare nei tre Stati (Borno, Jobe Adamawa) più colpiti dai temibili terroristi.

Qualche giorno fa i Boko Haram si sono spostati nel vicino Camerun, attaccando una base militare poco lontana dal confine.  Fonti ufficiali hanno comunicato alla stampa che l’esercito ha ucciso 143 militanti della setta, mentre un solo soldato avrebbe perso la vita.

Dopo questo ennesimo attacco in suolo non nigeriano, il presidente del Camerun, Paul Biya, ha fatto un appello alla comunità internazionale, chiedendo aiuti militari per sconfiggere i terroristi. Il Ciad ha immediatamente risposto all’appello di Biya, chiedendo anche ad altri governi limitrofi di aiutare il Camerun, che subisce molto spesso attacchi da parte dei Boko Haram.

Il portavoce del governo ciadiano, Hassan Sylla Bakari, durante una conferenza stampa, ha dichiarato: “Il mio governo esprime piena solidarietà al Camerun. Siamo pronti ad intervenire attivamente”.L’esercito del Ciad è ben addestrato. Nel 2013 aveva combattuto a fianco ai francesi nel Mali per cacciare frange di Al Qaeda.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
twitter: @cotoelgyes

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

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