Speciale per Africa-ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 10 gennaio 2015
Aveva solo dieci anni, scriviamolo anche in cifre “10”. Sì, sembra incredibile essere una kamikaze a quell’età, eppure è successo oggi a Maiduguri, capitale dello Stato del Borno, nel nord-est della Nigeria. Uno Stato abbandonato a se stesso, in balia alla ferocia dei sanguinari terroristi Boko-Haram, che solo pochi giorni fa hanno ucciso duemila persone e sequestrato un certo numero di ragazzine.
Secondo un rapporto medico i morti sarebbero 19, non si conosce il numero esatto dei feriti, comunque sono più di 18. La terribile vicenda è stata confermata dal portavoce della polizia del Borno, Gideon Jubrin, che ha aggiunto: “Finora nessuno ha rivendicato l’attentato, ma gli occhi sono ovviamente puntati sui Boko Haram”.
Solo una settimana fa è stata attaccata anche una base militare multinazionale della MJTF (Multinational Joint Task Force, cui fanno parte truppe del Niger, Ciad e Nigeria). Il governo del Niger ha dichiarato che non aiuterà la Nigeria a riconquistare la cittadina di Baga, ancora in mano ai terroristi e sembra che anche il Ciad abbia ritirato definitivamente le sue truppe dalla Nigeria. Un duro colpo per Goodluck Jonathan, che ora dovrà spiegare ai suoi elettori perché il Paese è piombato nel baratro. E le presidenziali sono alle porte.
Come può accadere che una bimba così piccola possa compiere un atto del genere: suicidarsi e uccidere?
Ricordiamo che dal mese di marzo 2014 la maggior parte delle scuole del Borno sono chiuse, proprio per i continui attacchi dei feroci militanti jihadisti. Dunque trovano terreno fertile le scuole islamiche, completamente gratuite, che permettono alle famiglie povere di dare “un’istruzione” ai propri figli. Istruzione in tali strutture significa indottrinamento.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
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