Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 17 dicembre 2014
La polizia marocchina e quella spagnola in un’operazione antiterrorismo coordinta dall’Alta Corte spagnola, hanno effettuato sette arresti. Ieri cinque persone sono state fermate in Spagna: tre donne e un minore a Ceuta e Mililla, la quarta donna, Francis Peña Orellana, 25 anni, cilena, a Barcellona, mentre a Cillejos, che si trova vicino a Ceuta, le forze dell’ordine del Marocco hanno arrestato due uomini. Secondo l’accusa le tre donne e il minore hanno tentato di entrare in territorio marocchino per poi proseguire verso la Siria e/o l’Iraq per unirsi al ISIS e sembra che siano state reclutate da altre donne tramite i social network, in particolare whatsapp.
In agosto di quest’anno sono state fermate due donne a Melilla, una di soli 14 anni. Anche loro stavano per recarsi in Siria o in Iraq. Nell’ultimo anno è cresciuto il numero di donne che simpatizzano per l’ISIS; pare che dalla sola Francia siano partite oltre cento ragazze per unirsi alla multinazionale del terrore legata ad al Qaeda.
Il ministro degli interni del Marocco, Mohamed Hassad, in un comunicato stampa ha dichiarato: “Due capi dell’organizzazione hanno la loro base a Fnideq, poco distante da Ceuta. Le donne vengono portate lì, dove subiscono il lavaggio del cervello con la dottrina jihadista e vengono addestrate. Spesso vengono poi usate come kamikaze o sposano combattenti jihadisti. Oltre 1200 marocchini stanno combattendo in Siria a fianco dei terroristi. Cento sono stati arrestati, una volta tornati in patria. Temiamo che ci possano essere attacchi terroristici anche qui da noi”.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
twitter: @cotoelgyes
Nella mappa per i capi dell’ISIS il califfato comprende i vecchi territori occupati dagli arabi durante l’espansione in Europa dell’Islam. In basso una delle donne arrestate a Ceuta.
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