Africa ExPress
Nairobi, 5 dicembre 2014
Dopo l’attacco di ieri al convoglio dell’ONU appena uscito dall’aeroporto di Mogadiscio, altre due bombe sono esplose, a Baidoa, una delle più importanti città nel centro della Somalia. Le notizie sono ancora frammentarie. Sicuramente una delle due bombe è stata fatta scoppiare da un kamikaze davanti all’entrata dell’unica banca della città. Non si conosce il numero delle vittime, ma, a giudicare dall’esplosione, devono essere parecchie. Lo stringer di Africa ExPress parla di almeno una trentina di morti.
Ancora non c’è stata nessun rivendicazione, ma si può immaginare che una dichiarazione degli shebab, che si attribuiscono la paternità dell’attentato, arriverà tra poco.
Baidoa è la città più importante del territorio dove vive la cabila dighil-mirifle (o rahaweine). Anche se non sono tanti i giovani di questo gruppo che hanno aderito al terrorismo degli intergralisti islamici, a questa tribù appartiene uno dei capi degli shebab, Muktar Robow, detto anche Abu Mansur (Abu vuol dire il padre di).
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