Nostro Servizio Particolare
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 18 novembre 2014
E l’emiro dei Kano, Lamido Sanusi, uno dei più influenti leader religiosi del Paese, dopo un raduno di preghiera, ha incoraggiato la popolazione a difendersi da Boko Haram da sola, come può. “Un invito all’anarchia”, è stato il commento di uno dei portavoce della polizia. Generalmente l’emiro non commenta o interviene nelle questioni politiche del Paese. Ci si domanda perché abbia deciso di lanciarsi in una allerta di questo genere.
Lamido Sanusi è stato Presidente della Banca Centrale della Nigeria. Il presidente Goodluck Jonathan l’ha rimosso dall’incarico nel febbraio di quest’anno: l’ha accusato di malversazione, distrazione di fondi e finanziamento occulto di Boko Haram.
Sanusi è stato scelto come successore del vecchio emiro, Ado Abdullahi Bayero, leader musulmano in prima linea contro i terroristi, morto i primi di giugno all’età di 83 anni. Poche settimane fa ha incontrato il presidente nigeriano ad Abuja, capitale della Nigeria, per cercare di appianare i vecchi dissapori.
Domenica scorsa, con un comunicato diffuso dalle agenzie, Timothy Antigha, capo di stato maggiore, dipartimento pubbliche relazioni dell’esercito nigeriano, ha comunicato che i militari hanno liberato la cittadina di Chibok sabato sera alle 19.00. Chibok è tristemente famosa perché nell’aprile scorso i militanti di Boko Haram hanno rapito poco meno di 300 studentesse il giorno prima dell’esame di maturità. “Ora siamo in controllo della città. La sorvegliamo e messa in sicurezza”, ha spiegato Antigha. La notizia non può essere confermata da testimoni oculari. La cittadina è deserta. Quando i militanti di Boko Haram hanno preso possesso dell’abitato, giovedì scorso, tutti sono tutti.
Fra una settimana scadrà lo stato d’emergenza nei tre Stati settentrionali (Borno, Yobe, Adamawa), imposto da maggio dello scorso anno. “Vista la situazione attuale è necessario prolungarlo. La questione sarà sottoposta all’Assemblea nazionale”, ha dichiarato Mohammed Adoke, ministro della giustizia dell’ex colonia britannica .
Sempre domenica, un’altra kamikaze si è fatta esplodere in un mercato di Azare, città nello Stato del Bauchi, è stata uccisa una decina di persone. Appena una settimana c’è stata un’esplosione simile vicino ad una banca, sempre ad Azare. Allora le vittime sono state sette. Per ora gli attentati non sono stati rivendicati; tutti comunque puntano il dito contro i militanti di Bok0 Haram. Azare dista solo un centinaio di chilometri da Potiskum, dove lunedì scorso un’altra kamikaze ha ucciso 48 alunni di una scuola.
Cornelia I. Toelgyes
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