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Nigeria, massacro dei Boko Haram in un villaggio. Decapitati 50 militanti islamici

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Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 4 novembre 2014

Ciò che è successo il 3 novembre a Potiskum, Yobe (Stato nel nord-est della Nigeria) è ancora avvolto nel mistero:  un kamikaze avrebbe fatto esplodere una bomba, uccidendo 15 sciiti che hanno partecipato  al corteo del giorno dell’Ashura.  In questo giorno si ricorda il martirio di Hussein – nipote del profeta Muhammed – e di 72 suoi seguaci – a Karballa, nell’attuale Iraq. La strage avvenne il 10 del mese muharram nel 680 AD.

Il fatto è accaduto nella periferia della città, a Tsohuwar Kasuwa, e il corteo di pellegrini è stato attaccato dopo aver fatto visita all’emiro locale. Lo riferisce una fonte di polizia che ha chiesto l’anonimato e Ibrahim Maina ai reporter dell’Agenzia France Presse (AFP).

In un secondo tempo militari nigeriani avrebbero aperto il fuoco e ucciso almeno altre cinque persone. Nessun commento da parte dell’esercito. E, per ora, nessun gruppo ha rivendicato l’attacco; le dita sono puntate verso la setta islamica Boko Haram.

Qualche giorno fa, invece, a  Biu, un villaggio che dista più o meno 185 chilometri da Maiduguri, capitale dello Stato del Borno (nel nord-est della Nigeria), 41 persone, sospettate di appartenere alla terribile setta, sono state uccise e poi decapitate, durante un’azione congiunta tra militari e  un gruppo di vigilanza (Civilian Joint Task Force, a.k.a Civilian JTF ).

Almeno 50 militanti sarebbero stati sorpresi mentre trasportavano capre e pecore nei loro camion.  Fonti anonime hanno riferito al Vanguard (un giornale nigeriano) che dopo un combattimento durato oltre due ore, 41 sarebbero stati uccisi, poi decapitati e le loro teste infilzate su bastoni.

Umar Hassan, membro del gruppo di vigilanza ha dichiarato: “Abbiamo infilzato le loro teste, volevamo che la popolazione vedesse che i Boko Haram sono persone, non bestie. Non deve aver paura di loro, anzi, dovrebbe raggiungere il nostro corpo di vigilanza per combatterli, invece di temerli”. Infine ha aggiunto: “Nessun soldato è stato ferito o ucciso. Mentre si parla di colloqui di pace tra il nostro governo e la setta, loro continuano ad uccidere, a minacciare. Sono nemici dell’islam, della Nigeria”.

E intanto Abubakar Shekau, leader dei Boko Haram, appare in un nuovo video, inviato il 1. novembre 2014 all AFP, vestito in tuta militare, stivali e un turbante nero in testa, circondato da 15 militanti. Parla in lingua hausa e ridendo dichiara con enfasi: “Le oltre 200 ragazze rapite a Chibok sono ora sposate con appartenenti al gruppo e sono state convertite all’Islam. Vivono con i loro mariti”. Sottolinea: “Non abbiamo trattato con nessuno circa con cessate il fuoco. E’ una bugia. Non abbiamo negoziato con nessuno. Allah non lo desidera”. Infine aggiunge: “Abbiamo rapito anche un cittadino tedesco”.

Il cittadino tedesco è un insegnate. Lavorava in un istituto tecnico a Gombi, un centinaio di chilometri da Adamava, capitale dello Stato del Bauchi. E’ stato rapito il 16 luglio di quest’anno. Il ministro degli esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, interpellato dalla France Presse  AFP non ha voluto commentare il fatto.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
twitter: @cotoelgyes

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

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