Nostro Servizio Particolare
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 20 ottobre 2014
Scott Campell, direttore dell’ufficio ONU per i diritti umani (UNJHRO) nella Repubblica Democratica del Congo (DRC), è stato espulso dopo aver pubblicato un rapporto sul comportamento della polizia. Lo ha reso noto un portavoce dell’ONU, Carlos Araujo, domenica 19 ottobre.
Giovedì scorso, 16 ottobre 2014 la Missione ONU in DRC ha ricevuto la richiesta ufficiale da parte del governo del presidente Joseph Kabila, nella quale si esige la partenza immediata di Scott Campell.
In un comunicato anche Lambert Mende, portavoce del governo di Kinshasa, ha dichiarato: “ Campell non potrà più mettere piede nel Paese in qualità di direttore per i diritti umani dell’ONU. Se desidera venire nel DRC a titolo personale, deve rivolgersi ai nostri servizi consolari”.
L’espulsione è avvenuta 24 ore dopo la pubblicazione del rapporto di Campell nel quale accusa la Polizia Nazionale del Congo (PNC) di aver leso i diritti umani durante l’operazione “Likofi” . Tale operazione ha avuto luogo a Kinshasa dal 15 novembre 2013 al 15 febbraio 2014 con l’intento di combattere la criminalità nella capitale. In quel periodo sono stati ammazzati nove uomini e 32 sono spariti, non si sa che fine abbiano fatto. Campell ha precisato di aver menzionato “solamente” violenze su 41 uomini, perché gli uffici dell’ONU sono stati in grado di raccogliere le relative prove e dunque di dimostrare i fatti.
Nel rapporto, Campell assicura che le indagini sono state effettuate in modo imparziale e indipendente, elementi essenziali affinché i responsabili dei crimini commessi possano essere consegnati alla giustizia.
Una copia del dossier del direttore dell’Ufficio ONU per i diritti umani è stato consegnato al governo di Kinshasa, cosa non apprezzata dal ministro degli interni Richard Muyej, che ha accusato Campell di voler destabilizzare il governo con il suo rapporto e immediatamente lo ha dichiarato persona non grata.
L’alto commissario per i diritti umani dell’ONU, Zeid Raad Al Hussein ha fortemente criticato la decisione del governo del presidente Kabila e ha precisato che altre due persone degli uffici dell’ONU a Kinshasa sono state minacciate.
Anche Martin Kobler, capo della missione MINUSCO, in un comunicato pubblicato sabato scorso, ha chiesto al governo congolese di riconsiderare la decisione. Ha aggiunto: “Ripongo la mia massima fiducia in Campell, nel lavoro svolto da lui e dalla sua équipe e mi prendo la totale responsabilità delle raccomandazioni e conclusioni del loro ultimo rapporto”.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
twitter: @cotoelgyes
Nella foto Scott Campbell