Nostro Servizio Particolare
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 23 settembre 2014
Un rifugiato: un marchio che rimane spesso per tutta la vita. Anzi, per di più, in alcuni casi, più sei un immigrato illegale. Essere illegali significa non avere diritti e se muori strada facendo, cercando un briciolo di libertà, non importa a nessuno. Tanto eri solo un clandestino, come il peggiore dei criminali che si da alla macchia.
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Sabato scorso il segretario degli interni del Regno Unito, Theresa May, in un comunicato stampa ha dichiarato che il suo governo ha stanziato la considerevole somma di quindici milioni di euro per combattere l’immigrazione illegale verso il suo Paese e il suo omologo, il ministro degli interni francese, Bernard Cazeneuve ha aggiunto che in futuro ci sarebbe stata una maggiore collaborazione tra i due governi per evitare che “gli illegali” attraversino la Manica.
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L’accordo prevede:
– La Gran Bretagna verserà i quindicimila euro in tre tranches: sarà creato un fondo comune Francia-Regno Unito, al quale contribuirà il governo di Londra con cinque milioni annui per tre anni. Questo fondo comune sarà utilizzato per mettere in sicurezza il porto di Calais e per proteggere le persone vulnerabili.
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– Una maggiore cooperazione tra le forze dell’ordine dei due Paesi per smantellare i trafficanti
– La struttura del porto di Calais sarà modificata per poterlo controllare meglio e per snellire il traffico.
– Sono in preparazione delle campagne d’informazione per i migranti sui pericoli che comporta il passaggio clandestino verso il Regno Unito.
– Miglioramento delle prestazioni umanitarie e sanitarie per i migranti; un’accoglienza diurna e un ricovero per le persone vulnerabili. Il sito sarà individuato dal prefetto e dalle associazioni di volontariato, decideranno anche sul contenuto delle prestazioni.
– Sviluppo d’accesso ai migranti che faranno richiesta d’asilo in Francia
– Messa in sicurezza del porto per sviluppare l’economia della regione. Messa in sicurezza: s’intende la costruzione di reti metalliche e muri per proteggere il porto. Maggiori controlli nei parcheggi adiacenti. L’acquisto di tecnologie sofisticate per scoprire la presenza di migranti in autobotti o camion frigo.
– Maggiore cooperazione dell’Unione Europea e i Paesi d’origine e di transito per limitare un esodo di massa, a volte mortale, come succede attualmente mentre cercano di attraversare il Meditarraneo.
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Africa-Express ha parlato spesso di Calais nei suoi articoli. Ricordiamo anche la morte di Robiel, deceduto il 9 ottobre 2013 mentre tentava di raggiungere a nuoto il porto di Calais.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
twitter @cotoelgyes
A Calais tra gli immigrati che per imbarcarsi verso l’Inghilterra sono pronti a rischiare la vita
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