Nostro Servizio Particolare
Cornelia I. Toelgyes
Quartu Sant’Elena, 8 settembre 2014
Sono tre le suore italiane violentate e poi uccise barbaramente in Burundi. Le prime due, Lucia Pulici di 75 anni e Olga Raschietti di 83, sono state assassinate ieri, intorno alle 17.00 nella parrocchia Guido Maria Conforti di Kamenge, un comune che si trova nella periferia di Bujumbura, la capitale del Burundi, mentre la terza suora, Bernardetta Boggian, 79 anni, è stata ammazzata alle due di questa notte.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’assassino (ancora non si sa se si tratta di uno o più assassini) sarebbe penetrato nella parrocchia, mentre veniva celebrata la Messa della sera. Suor Lucia si trovava nel salone, mentre suor Olga, la più anziana, stava riposando nella sua camera. Testimoni oculari hanno riferito di aver visto un giovane entrare nella parrocchia nel pomeriggio.
Mario Pulcini, superiore dei saveriani in Burundi ha dichiarato questa mattina a Misna: “Verso le 16.00 di domenica pomeriggio suor Bernardetta e suor Mercedes sono venute nel mio ufficio molto preoccupate, perché all’interno della casa non c’erano segni di vita. Era tutto chiuso, le tende tirate. Mentre Lucia e Olga sono rimaste a casa, Mercedes e Bernardetta si sono recate all’aeroporto della capitale per ricevere le consorelle che proprio ieri sono tornate da un soggiorno in Italia.
Una fonte vicina alla parrocchia riferisce che le sorelle sono state dapprima violentate, poi sgozzate. La notizia della violenza è stata poi smentita, come, per altro quella della decapitazione di suor Bernadetta.
Le salme sono state trasportate nell’obitorio dell’ospedale Roi Khaled della capitale dopo l’arrivo delle autorità ecclesiastiche, del sindaco di Kamenge, Damien Baseka e del portavoce aggiunto della polizia, Pierre Nkurikiye.
Già nel 2011 furono uccisi un cooperante italiano e una suora croata in una missione a Ngozi, nel nord del Burundi.
Un Paese dove la “pace” è stata raggiunta solo pochi anni fa, dopo una terribile e violenta guerra civile causata dalla rivalità tra le due etnie Hutu e Tutsi L’estenuante conflitto è durato oltre un decennio ed è terminato ufficialmente nel 2005, con l’ascesa al potere dell’attuale presidente Nukurunziza, anche se le Forces nationales de libération (FNL) , una delle fazioni coinvolte nel conflitto, hanno rinunciato all’uso delle armi solamente il 18 aprile 2009. Durante gli undici anni del conflitto interno hanno perso la vita oltre 300.000 persone.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
twitter: @cotoelgyes
Nelle foto: in altro suor Olga, in basso suor Bernardetta
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