Africa Express
17 agosto 2014
I guerriglieri afar hanno dissotterrato l’ascia di guerra e deciso di dare un nuovo slancio alla lotta armata contro la dittatura che governa l’Eritrea. Per tre giorni i militanti del Red Sea Afar Democratic Organization (RSADO), un gruppo fondato alle fine degli anni ’90 che si propone di abbattere il regime al potere ad Asmara, si sono riuniti a Semera, città nella sona afar che appartiene all’Etiopia. Hanno discusso e si sono consultati sulle prospettive dei movimento e su come raggiungere l’obbiettivo primario, come cioè cacciare il presidente Isayas Afeworky.
“I nostri soldati – c’è scritto in un documento diffuso alla fine del meeting – sono pronti per lanciare un’offensiva su larga scala per trasformare l’Eritrea in un Paese democratico. Abbiamo deciso di stilare una nuova costituzione basata su un sistema federale che garantisca autonomia, uguaglianza di diritti delle differenti nazionalità e gruppi etnici”.
Tra le proposte emerse dal congresso, le necessità di organizzare un coordinamento con gli altri gruppi di opposizione per rovesciare il governo, accusato di attuare una politica di pulizia etnica contro gli afar e le altre minoranze del Paese: ”Migliaia di eritrei afar sono stati ammazzati e molti altri costretti a scappare per mettersi in salvo per evitare di essere imprigionati, torturati o uccisi. La comunità internazionale fa orecchie da mercante e chiude gli occhi davanti alle atrocità perpetrate dal regime”.
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La Red Sea Afar Democratic Organization assieme all’Eritrean National Salvation Front hanno organizzato negli anni scorsi sporadici attacchi contro postazioni militari eritree. I due gruppi sono i soli che hanno una significativa importanza nell’ambito dell’arcipelago delle variegate (e spesso in lite tra loro) opposizioni alla dittatura.
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