Soldati eritrei catturano caporale gibutino e per riscatto chiedono i voli Asmara-Doha

Massimo A. Alberizzi
16 agosto 2014
Il 25 luglio scorso un graduato di truppa dell’esercito gibutino, il caporal maggiore Ahmed Abdullah Kamil, è stato catturato dagli eritrei mentre accompagnava nella zona demilitarizzata un gruppo di soldati del Qatar, incaricati dalle Nazioni Unite nel giugno 2010 di controllare la tregua tra i due Paesi. Gibuti ed Eritrea hanno combattuto una breve guerra dal 10 al 13 giugno 2008.

La fascia demilitarizzata corre lungo il confine tra i due Stati ed è larga sei chilometri, tre controllati dagli eritrei e tre dai gibutini. La zona cuscinetto è presidiata dai soldati del Qatar, che hanno completa libertà di movimento e per le questioni logistiche, rifornimenti e vettovagliamenti, si rivolgono all’ex colonia francese. Ecco perché l’ufficiale di Gibuti si trovava laggiù il 25 luglio.

Asmara rivendica una fetta del territorio gibutino e in quegli anni aveva tentato di impadronirsene con la forza. La dittatura che governa la vecchia colonia italiana nega il suo interesse per quel territorio, ma ci sono indizi che mostrano chiaramente il contrario. In quegli anni l’Eritrea aveva ritirato le carte geografiche, che aveva orgogliosamente stampato dopo l’indipendenza dall’Etiopia, nel 1991 (di fatto) e il 1993 di diritto, e le aveva sostituite con delle nuove che con i confini con Gibuti ridisegnati a suo favore. Non solo. Chi avesse voluto comprare nelle librerie eritree l’interessante e completa guida di viaggio scritta da Andrea Semplici, avrebbe potuto constatare che la mappa a corredo del libro, su cui erano ancora disegnati i vecchi confini, era stata strappata.

L’avventura gibutina per il dittatore eritreo Isaias Afeworki non ha dato i frutti sperati (probabilmente anche per l’intervento francese, ufficialmente solo logistico, a favore della sua ex colonia) e così per ora i due Paesi sono fermi con un armistizio.

Mercoledì scorso, comunque, il ministro della Difesa di Gibuti ha diffuso un duro comunicato in cui si “condanna la detenzione arbitraria del caporal maggiore Ahmed Abdullah Kamil che stava facendo il suo dovere assistendo le forze qatariote” e si chiede il suo immediato rilascio senza condizioni. “In caso contrario – c’è scritto nel documento in francese inviato alla stampa e ricevuto anche da Africa ExPress – il processo di pace subirà forti ripercussioni”.

Gibuti poi, prosegue il comunicato, “Si sente offesa da un’Eritrea che, con il suo comportamento guerrafondaio, ancora una volta ignora le regole e le convenzioni internazionali, nel tentativo di impadronirsi di una parte del nostro territorio”.

Secondo l’agenzia Gedab news, mai tenera con il regime di Asmara, l’Eritrea ha accusato il caporal maggiore di essere un agente della CIA infiltratosi tra i soldati qatarioti per spiare.

Il sito dell’opposizione eritrea in esilio, www.Awate.com, avanza però un’ipotesi piuttosto suggestiva: il caporal maggiore sarebbe stato catturato per costringere la compagnia di bandiera Qatar Airways ad aprire una rotta su Asmara.

Il 23 marzo scorso la società araba aveva annunciato che il 27 luglio sarebbero cominciati i voli da Doha, la capitale del Qatar, a Gibuti. L’Eritrea aveva immediatamente chiesto che fosse servita anche Asmara, accusando l’emirato di favorire i suoi nemici e di non essere neutrale nel negoziato per trovare una soluzione al conflitto con il Paese vicino.

Il 13 agosto scorso, cioè pochi giorni dopo la cattura del caporale, la Qatar Airways ha annunciato che volerà due volte alla settimana su Asmara. Il servizio comincerà il 3 dicembre prossimo. Awate dunque avanza l’ipotesi che siano i qatarioti a pagare il riscatto per la liberazione del miliare gibutino. Il sito cita anche i quasi identici annunci comparsi sul sito della Qatar Airways che riportiamo in inglese:

23 marzo 2014: “Djibouti route will be served with an Airbus A320 featuring up to 12 seats in Business Class and up to 132 seats in Economy.”
13 Agosto 13, 2014: “Asmara and will be served by an Airbus A320 featuring 12 seats in Business Class and 132 seats in Economy.”

Gli sforzi del governo eritreo per costruire una compagnia di bandiera sono miseramente falliti per un’inefficiente amministrazione e i continui interventi dei papaveri della dittatura. L’unica grande compagnia aerea che collegava Asmara con l’Europa, la Lufthansa, il 26 ottobre dell’anno scorso, come abbiamo scritto su Africa ExPress, ha sospeso i voli, chiuso gli uffici e cancellato la rotta. Il governo pretendeva che i biglietti fossero pagati in nakfa, la moneta locale iperinflazionata, che si cambia ufficialmente a un tasso assolutamente fasullo.

L’Eritrean Airlines fino al 2009 è stata guidata da Kibrom Dafla, scappato per forti dissensi aulla gestione della compagnia con i burocrati del regime. Da allora la società è stata affidata a un pachistano, conosciuto solo come Mr Shaki, che prima lavorava a Dubai in un’agenzia di viaggi. Secondo il sito Asmarino.com, Shaki operava in stretto e diretto contatto con il dittatore Eritreo Isayas Afeworki. Sempre la stesa fonte parla dei sospetti sugli gli aerei in volo sulla tratta Asmara-Lahore, nel nord del Pakistan: non servano per portare passeggeri, né uomini d’affari, né turisti, ma piuttosto per contrabbandare oro in cambio di armi.

Non c’è stato tempo per investigare. Mr Shaki è scappato alla fine del 2012 assieme al suo staff pachistano, ha abbandonato la compagnia in rovina dalle cui casse avrebbe sottratto milioni di dollari. Dal 22 novembre scorso anche l’Eritrean Airlines ha sospeso tutti i voli.

Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
twitter @malberizzi

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

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