Si è schiantato al suolo in Niger l’aereo passeggeri algerino scomparso: 116 morti

Massimo A. Alberizzi
24 luglio 2014
Si è schiantato al suolo un aereo della Swiftair operato da Air Algerie. I morti solo 116: 110 passeggeri, 2 piloti e 4 assistenti di volo. Il velivolo era partito da Ouagadougou, capitale del Burkina Faso all’1,17 di notte ed era diretto ad Algeri, dove sarebbe dovuto arrivare alle 5:10. I radar l’hanno monitorato fino alle 1:55, poi l’hanno perso dagli schermi, mentre era in viaggio sui cieli del Mali.

aereo MD 83aereo MD 83La notizia della scomparsa è stata diffusa da  un comunicato della compagnia, che è privata e registrata in Spagna e aveva denunciato la scomparsa di un suo aereo, un McDonnell Dougles Md-83, in mattinata.

Air Algerie
 aveva annunciato di aver lanciato un piano di emergenza per cercare il velivolo. Prima di tutto è stato lanciato un allarme elettronico per capire se qualche satellite avesse rilevato qualche traccia. E’ poi stato chiesto l’aiuto del ministero della Difesa francese, come ha confermato ad Africa ExPress una fonte che ha chiesto l’anonimato.

L’aviazione francese è presente in Mali, Niger e Ciad dove, tra l’altro, Parigi conta contingenti militari.

Il volo AH 5017 (AH è la sigla di Air Algerie) è previsto quattro volte alla settimana (martedì, giovedì, sabato e domenica) e dura 3 ore e 55 minuti. La partenza da Ouagadougou è fissata alle 00:45 e l’arrivo ad Algeri alle 5:40 (tra le due città c’è un fuso orario differente).

Secondo la France Presse, che cita una fonte anonima di Air Algerie, “l’aereo non era lontano dalla frontiera algerina quando l’equipaggio ha chiesto di rientrare alla base per mancanza di visibilità e il rischio di una collisione con un atro velivolo che stava viaggiando sulla rotta Algeri-Bamako”. Probabilmente a quel punto ha cangiato direzione e si è spostato sul cielo del Niger.

Per altro è vero, come conferma una telefonata di Africa ExPress in Mali, che nel nord del Paese durante la notte è scoppiata una violentissima tempesta di sabbia.

Ricordando la tragedia Ucraina di qualche giorno fa, si è temuto che l’aereo potesse essere stato abbattuto da un missile terra/aria lanciato da qualche gruppo ribelle che opera nel Sahara. L’arcipelago dei guerriglieri è un magma difficile da descrivere perché in continuo movimento.

La scorsa settimana un nuovo movimento terrorista, Al-Mourabitoun, fondato dal comandante Mukhtar Belmuktar, ha rivendicato l‘assassinio di un soldato francese, ammazzato durante un attacco suicida a nord di Gao. In un video postato su internet il portavoce del gruppo, Abu Assem Al-Muhajir, ha rivendicato  l’omicidio “come una risposta alle affermazioni francesi secondo cui i mujaheddin sarebbero stati sconfitti”.

Al-Mourabitoun è il risultato della fusione tra due gruppi radicali islamici: la brigata Mulathameen che a sua volta era uscita da Al Qaeda nel Maghreb Islamico (AQMI) guidata dal guercio Belmukhtar, e il Movimento per l’Unicità e la Jihad in Africa Orientale. Belmukhtar è l‘uomo che ha guidato l’anno scorso l’assalto all’impianto di gas di Aménas nel sud dell’Algeria. Furono brutalmente uccisi 40 ostaggi.

Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
twitter @mlberizzi

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

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