Ebola fuori controllo: colpite seicento persone i morti almeno 350

Nostro Servizio Particolare
Cornelia I. Toelgyes
28 giugno 2014
Questa è la peggiore epidemia di ebola mai vista fino ad oggi,  sia per numero di casi che per la distribuzione geografica, secondo gli esperti. Secondo l’ultimo bollettino dell’Organizzazione mondiale alla sanità, aggiornato al 22 giugno 2014 la situazione nei tre Paesi (Guinea, Libera e Sierra Leone) colpiti dal micidiale virus è la seguente:

  1. Guinea: i morti sono stati duecentosettanta.  Gli ammalati sono trecentonovanta, così suddivisi:  casi confermati: duecentosessanta, ottantasette probabili, quarantatre ammalati sospetti.
  2. Liberia: i morti sono stati trentaquattro. Gli ammalati cinquantuno, così suddivisi: trentaquattro confermati, dieci casi probabili, sette sospetti.
  3. Sierra Leone: i morti sono trentaquattro, registrati solo dai casi confermati. Gli ammalati sono centocinquantotto, così suddivisi: centoquarantasette casi confermati, otto probabili, tre sospetti.

Mentre in Liberia e in Guinea la situazione è abbastanza stabile e sotto controllo, in Sierra Leone la popolazione è meno disposta a collaborare e ciò non aiuta a fermare l’espandersi del virus, anche se in tutti e tre i Paesi le persone che sono venute a contatto con l’ebola vengono scrupolosamente monitorate da team medici e paramedici esperti e preparati.

In Sierra Leone la popolazione collabora poco. E’ terrorizzatA dal virus killer. E’ capitato più di una volta che i familiari di un ammalato terminale abbiano portato via il loro caro congiunto dall’ospedale, dal reparto di terapia intensiva, per non lasciarlo morire solo. E’ chiaro che un atteggiamento del genere aggrava la situazione non solo per il malato, ma mette in pericolo i familiari, la comunità e facilita la propagazione del contagio.

Con un decreto governativo la Sierra Leone ha stabilito che chiunque interferisca nelle cure mediche di una persona affetta dal virus ebola sarà severamente punita, viene considerato come un atto criminale.

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Medici senza Frontiere (MSF)  e l’Organizzazione mondiale alla sanità  (OMS)sono seriamente preoccupati per l’espandersi del virus e Louis Samba, direttore OMS per l’Africa ha dichiarato di non essere in apprensione per la situazione attuale, ma per ciò che potrebbe succedere in un prossimo futuro.   Mali, Costa d’Avorio, Guinea Bissau e Senegal devono essere pronti. Il virus potrebbe esplodere in questi Paesi da un momento all’altro.

Per questo è stata indetta ad Accra, la capitale del Ghana per il 2-3 luglio una riunione con i rappresentanti di undici Stati dell’Africa occidentale.

L’OMS ha inviato oltre centocinquanta esperti nelle zone colpite, per assistere i Ministeri alla Sanità di Sierra Leone, Liberia e Guinea dal punto di vista tecnico e operativo. Medici di MSF hanno dichiarato che il virus è ormai fuori da ogni controllo. L’unica prevenzione possibile è quella di evitare di entrare in contatto con chi ne è affetto e di tenere sotto stretta sorveglianza medica le persone che per un motivo o l’altro non hanno potuto evitarlo.

ECHO, European Commission  Humanitarian Aid & Civil Protection, ha stanziato altri cinquecentomila Euro per combattere l’ebola. La cifra totale messa a disposizione da ECHO fino ad oggi, compreso l’ultimo finanziamento, è di un milione novecentomila Euro.

La collaborazione della comunità internazionale è indispensabile per arginare la propagazione del virus.

Malgrado ciò l’OMS non ritiene a tutt’oggi necessario chiudere le frontiere o sconsigliare viaggi nei tre Paesi colpiti dal killer assassino.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
twitter@ cotoelgyes

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

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