Dal Nostro Inviato Speciale
Massimo A. Alberizzi
Mogadiscio, 2 giugno 2014
L’ultima volta che la festa della Repubblica è stata celebrata a Mogadiscio è stato esattamente 21 anni fa. Oggi invece, grazie anche alla caparbietà dell’ambasciatore Andrea Mazzella, la festa si è tenuta di nuovo.
Alessandra Morelli, tra l’altro, qualche mese ha anche subito un attentato organizzato dagli shebab. La sua macchina è saltata per aria. Eppure lei, caparbiamente, ha deciso di restare a Mogadiscio.
[embedplusvideo height=”400″ width=”520″ editlink=”http://bit.ly/1pN7XUT” standard=”http://www.youtube.com/v/dx6891AZzD0?fs=1&vq=hd720″ vars=”ytid=dx6891AZzD0&width=520&height=400&start=&stop=&rs=w&hd=1&autoplay=0&react=1&chapters=¬es=” id=”ep5618″ /]
“La mancata visita dei deputati italiani – si è lamentato con Africa Express, un deputato somalo migiurtino (i migiurtini erano i “prediletti” dall’Italia”) – ha creato delusione nel nostro governo a tal punto che il presidente della Repubblica, Hassan Sheick Mohamud, ha annullato la sua partecipazione alla cerimonia per la vostra festa nazionale”.
Peccato: un’altra occasione persa dall’Italia, che in Somalia si sta facendo superare da tutti, persino dai Norvegesi, nonostante il gran lavoro che fanno i diplomatici e il piccolo contingente militare, inquadratoo nella forza multinazionale dell’Unione Europea. Domani, per esempio, è attesa da Oslo una delegazione ad alto livello del ministero degli esteri del Paese scandinavo, che non è neppure membro dell’Unione Europea.
Addurre motivi di sicurezza per non venire in un Paese dove ormai arrivano in continuazione delegazioni da tutto il mondo, è francamente un po’ puerile. Basti pensare che a Mogadiscio atterrano voli di linea di compagnie importanti, come la turca Turkish Airlines.
La cerimonia, cui hanno partecipato parecchi ambasciatori accreditati a Mogadiscio (tra cui il capo della Delegazione della UE, l’italiano Michele Cervone), oltre che politici, autorità civili e militari somale è stata commovente. Durante il suo intervento si è commosso anche l’ambasciatore italiano Andrea Mazzella, che ha lasciato l’incarico al suo successore Fabrizio Marcelli. Marcelli prenderà il suo posto domani.
[embedplusvideo height=”400″ width=”520″ editlink=”http://bit.ly/1pN91rQ” standard=”http://www.youtube.com/v/KGOOc8BcVS4?fs=1&vq=hd720″ vars=”ytid=KGOOc8BcVS4&width=520&height=400&start=&stop=&rs=w&hd=1&autoplay=0&react=1&chapters=¬es=” id=”ep5029″ /]
Gli onori di casa sono stati fatti da generale Massimo Mingiardi, italiano comandante della missione dell’Unione Europea, che, in un’intervista che pubblicheremo nei prossimi giorni, ha spiegato dettagliatamente a Africa ExPress il fine della presenza militare nell’ex colonia italiana: addestrare le truppe somale affinché riescano a vincere la guerra contro gli shebab.
Un’impresa non certo facile, una scommessa alla quale si stanno dedicando con grande passione i soldati italiani, tutti paracadutisti della brigata Folgore.
Certo la situazione a Mogadiscio e in tutta la Somalia è ancora difficile. Gli shebab, gli integralisti che si definiscono la filiale somala di Al Qaeda, sono ancora assai combattivi. Pochi giorni fa hanno assalito il parlamento e l’hanno messo a ferro e fuoco.
Un reportage di Channel 4 che potete trovare anche su Africas ExPress spiega molto bene il pericolo rappresentato da questo gruppo terroristico. Si nota tra l’altro, parlando con i somali, un forte desiderio di ripresa e soprattutto di ritorno al passato, un passato laico e progressista non sicuramente religioso e oscurantista.
La maggior parte delle personalità somale presenti, compreso il presidente del parlamento, Mohammad Sheick Osman Jawari, vengono da lontano e parlano tutti l’italiano. Jawari, infatti, ha pronunciato il suo discorso in italiano, lodando Andrea Mazzella (definito “abile ambasciatore”) per il lavoro svolto e ricordando, con un certo compiacimento, la visita al parlamento italiano su invito della presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini.
[embedplusvideo height=”400″ width=”520″ editlink=”http://bit.ly/1pNdoTT” standard=”http://www.youtube.com/v/3r6dr3bKEU0?fs=1&vq=hd720″ vars=”ytid=3r6dr3bKEU0&width=520&height=400&start=&stop=&rs=w&hd=1&autoplay=0&react=1&chapters=¬es=” id=”ep3549″ /]
Il nostro rappresentante, che aveva parlato qualche minuto prima, non ha risparmiato critiche anche dure, sollecitando i somali a metter fine alle loro differenza politiche, che si traducono poi in guerra e morte.
Ora occorre vedere se la celebrazione della festa della Repubblica a Mogadiscio resterà un fatto isolato o se seguiranno di conseguenza azioni tese a rafforzare i rapporti bilaterali tra Italia e Somalia. La rinuncia dei deputati a partecipare alla festa nella capitale somala, non lascia ben sperare.
Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
twitter @malberizzi
Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 21 dicembre 2024 Niente pace – almeno per…
Dalla Nostra Inviata Speciale EDITORIALE Federica Iezzi Gaza City, 20 dicembre 2024 In Medio Oriente…
Speciale Per Africa ExPress Raffaello Morelli Livorno, 12 dicembre 2024 (1 - continua) Di fronte…
Africa ExPress Cotonou, 18 dicembre 2024 Dall’inizio di settembre 2024 è attivo il Centro Ostetrico…
Dal Nostro Corrispondente Sportivo Costantino Muscau 17 dicembre 2024 Un festival panafricano. In Arabia, Europa,…
Speciale per Africa ExPress Sandro Pintus 16 dicembre 2024 Due multinazionali sono responsabili della disfunzione…