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Riscatto di oltre 3 milioni di dollari, liberati i religiosi rapiti in Camerun

Dal Nostro Inviato Speciale
Massimo A. Alberizzi
Nairobi, 1° giugno 2014
Sono stati liberati questa mattina prima dell’alba i due missionari italiani, Giampaolo Marta e Gianantonio Allegri, e la suora canadese, Gilberte Bussier, rapiti in Camerun, la notte tra il 4 e il 5 aprile nell’estremo nord del Camerun, a  Tchére,  vicino a Maroua, a ottocento chilometri dalla capitale Youndé.

La liberazione, spiegano le fonti ufficiali, è avvenuta nei pressi di  Amchidé, in Camerun, al confine con a Nigeria, dove sono stati recuperati dai militari camerunensi. In realtà i tre religiosi dono stati liberati in Nigeria, dove sono sati tenuti prigionieri per tutto il tempo delle loro detenzione. I rapitori non sembra siano membri della setta Boko Haram, ma banditi comuni che magari ammantano le loro gesta con una vernice religiosa islamica per giustificarne i fini. In realtà tutto quello che vogliono è denaro. Infatti per il rilascio dei religiosi è stato pagato un riscatto che si aggira sui 3 milioni e mezzo di dollari.

Lo stringer di Africa ExPress in Nigeria ha potuto constatare che i due preti e la suora erano sull’altopiano di Obundu (che si spinge fin quasi 2000 metri) nel Cross River State, tenuti prigionieri da banditi/miliziani di due tribù diverse. La trattative erano in corso da tempo. Il loro rilascio è avvenuto in ritardo proprio perché i capi si sono divisi anche sull’ammontare del riscatto. Inizialmente erano stati chiesti 5 milioni di dollari, poi le pretese sono scese a 3 milioni e mezzo, appunto. Una delle due tribù non voleva accettare la cifra, mentre l’altra si è detta disponibile a chiudere il negoziato.

C’è stata anche una sparatoria, durate la quale hanno avuto la meglio i leader di quest’ultimo gruppo.

La collaborazione dei servizi segreti francesi è stata essenziale. I nostri “cugini”, infatti, avevano già trattato la liberazione di un altro sacerdote, Georges Vandenbeusch, rapito il 13 novembre 2013 à Nguetchewe, in Camerun. Padre Georges è stato liberato il 30 dicembre ad Achigachia, nella regione camerunense di Mayo-Tsanaga, sempre ai confini con la Nigeria, ed era stato rapito dallo stesso gruppo che ha potato via i missionari italiani e la suora canadese.

Ma non solo.  La gang è la stessa che il 19 febbraio 2013 ha rapito la famiglia francese Moulin-Fournier, marito e suo fratello, moglie, quattro figli piccoli e un amico. I sette stavano visitando il parco Waza (nella stessa zona della missione dei tre religiosi) ed erano stati assaliti da un gruppo di banditi in motocicletta, provenienti dalla Nigeria.

Loro sono stati liberati un paio di mesi dopo e il presidente francese Françoise Holland aveva voluto sottolineare, “senza pagare riscatto”. Lo stringer di Africa ExPress aveva accolto l’affermazione con una fragorosa risata.

Per la liberazione dei tre religiosi oltre che la Farnesina si è mosso direttamente Papa Francesco che in queste settimane ha chiamato più volte il presidente/satrapo del Camerun, Paul Biya. Per altro Papa Francesco e Paul Biya, si sono incontrati a Roma il 27 aprile scorso nel corso della canonizzazione di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II .

Massimo A. Alberizzi
Massimo.alberizzi@gmail.com
twitter @malberizzi

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

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  • In Italia dicono Boko Haram sono i rapitori e non parlano di riscatto. Molto più credibile la versione di Alberizzi e tutta la storia. Ma perchè non dire subito come vanno le cose....a chi giova? Non valgono tre milioni di dollari tre vite umane,?Ma se si chiedono nei tribunali gli stessi soldi per presunti danni psicologici o somatici......tutti da verificare.!

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