Nostro Servizio Particolare
Cornelia I. Toelgyes
28 maggio 2014
Finalmente i bambini che aspettavano di venire in Italia, adottati da 24 coppie italiane nel Congo-K, sono arrivati. Stamattina. L’aereo militare che li ha trasportati è atterrato a Ciampino stamattina.
Lia Quartapelle, parlamentare del PD, che si era occupata ampiamente del problema sin dal mese di dicembre ha dichiarato ad Africa-ExPress questa mattina: “Finalmente questa intricata matassa è stata sbrogliata. In questi mesi la nostra diplomazia ha lavorato duramente con la controparte congolese. Il governo di Kinshasa è stato molto disponibile non soltanto nei confronti del governo italiano, ma anche verso quello francese e tutti gli altri governi che si sono trovati di fronte allo stesso problema: far sì che i bambini già adottati potessero raggiungere le loro famiglie nella rispettiva nuova patria”.
In Italia la legge sulle adozioni internazionali è in vigore dal 1983, anche se, ovviamente con il passare degli anni ha subito alcune modifiche. Il nostro paese è anche firmatario della convenzione dell’Aja sulle adozioni internazionali del 1993.
Non tutti l’hanno controfirmata, per esempio la Repubblica Democratica del Congo. Le organizzazioni che si occupano delle adozioni internazionali devono essere autorizzate da un’apposita commissione, che fa capo al Consiglio dei ministri; esiste un albo specifico dove sono elencate. La commissione fissa anche le tariffe per le loro prestazioni. Riassumendo, se un’organizzazione è iscritta a tale albo gode della piena fiducia del nostro governo.
Il Congo-K aveva bloccato le adozioni internazionali già nell’autunno del 2013 per alcune irregolarità riscontrate. In un primo momento si pensava di poter risolvere la questione in poche settimane. Così non è stato. Le organizzazioni per le adozioni internazionali si sono trovate in difficoltà. E’ dovuto intervenire il nostro governo e, per sottolineare il suo impegno, Maria Elena Boschi, ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il parlamento, accompagnerà i bambini in Italia. L’aereo dovrebbe atterrare a Ciampino domani mattina.
In questi cinque lunghi mesi di infinita attesa era calato il silenzio sul caso “adozioni Congo”. Le famiglie hanno scelto di restare nell’ombra, hanno chiesto la discrezione e, secondo la signora Quartapelle ciò avrebbe contribuito alla risoluzione dell’intera faccenda.
In una gravidanza biologica il periodo di gestazione è di nove mesi. In una “gravidanza” non- biologica il “parto” avviene dopo anni di attesa, piene di sofferenza, come lo dimostra la lettera di una mamma che Africa-ExPress ha pubblicato nel dicembre scorso. Inoltre i costi da affrontare non sono da sottovalutare. Quando finalmente arriva la chiamata, la gioia è tale, che dimentichi tutto, anche il necessario da mettere in valigia, colma solo di immenso amore.
Benvenuti bambini, benvenuti in un Paese che prima o poi si scoprirà essere multietnico davvero, anche grazie a voi.
Cornelia I. Toelgyes