Si vota in Malawi, Joyce Banda la presidente anticorruzione rischia di non farcela

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Cornelia I. Toelgyes
20 maggio 2014
Oggi si vota in Malawi, paese nel sud-est dell’Africa, per eleggere il nuovo presidente. Si contendono il più alto scranno dell’ex colonia britannica (allora si chiamava Nyasaland) dodici candidati. In pole position ce ne sono solo quattro. Prima fra tutti, Joyce Banda, ex-vicepresidente, subentrata alla vicepresidenza due anni fa, dopo la morte dell’allora capo dello Stato presidente Bingu wa Mutharika. La sua candidatura è sostenuta dal People’s Party, da lei fondato nel 2011.

Joyce Banda 1Le contendono la corsa alla conferma il già vice-presidente Peter Mutharika, fratello del presidente deceduto ed espressione del Democratic Progressiv Party (DPP), Lazarus Chakwera, leader del partito d’opposizione Malawi Congress Party (MCP), e  il giovane trentacinquenne Atupele Muluzi, che rappresenta lo United Democratic Front (UDF).

Banda è presidente ma non è stata eletta. E’ subentrata al suo predecessore, Mutharika, scomparso prematuramente, di cui era vicepresidente. Oggi si sottoporrà al giudizio della gente. Rigetta qualsiasi accusa di essere coinvolta nello scandalo finanziario, che ha travolto decine di dirigenti poco più di un anno fa, o di averne tratto profitto. Anzi, è lei che ha fortemente voluto che si facesse luce sull’intera faccenda. I suoi oppositori l’accusano di aver usato i già poveri fondi statali per finanziare la sua campagna elettorale. Accuse infondate, ribadisce lei.

Una settimana fa Afrobarometer ha diffuso un sondaggio: difficile fare previsioni, i primi quattro candidati sono molto ravvicinati, anche se Banda sembra essere in leggero vantaggio. Vedremo cosa riserverà il voto alla sessantaquattrenne battagliera signora, che per due anni ha ricoperto il ruolo di presidente del Malawi.

poster anti corruzioneDal 1994 il Malawi vanta una democrazia multipartitica. Le elezioni si svolgono ogni cinque anni e oggi i suoi cittadini decidono chi sarà il nuovo presidente con elezione diretta, a suffragio universale.  Il presidente ricopre sia il ruolo di capo del governo che quello di capo dello Stato. Sceglie il vicepresidente che quindi non è scelto per elezione. Si vota anche per i centonovantatré rappresentanti dell’Assemblea nazionale.

Come accennato, l’anno scorso il Malawi è stato travolto da uno scandalo finanziario senza pari. Sessantotto personalità di spicco (politici, tra cui anche un ex-ministro, uomini d’affari, faccendieri, commercianti, alti funzionari) del Paese sono state incriminate per aver sottratto fondi statali per almeno venti milioni di dollari. Ma la cifra, sostengono molti osservatori, potrebbe essere ben più alta.

Il Malawi è uno dei Paesi più densamente popolato di quell’area geografica. Conta quindicimilioni di abitanti, di cui oltre il settanta percento vive nelle zone rurali. Ex-colonia britannica, ha ottenuto la piena indipendenza nel 1964, ma resta uno dei Paesi più poveri dell’Africa. Oltre la metà della sua popolazione vive con meno di 1,25 dollari al giorno. L’aspettativa di vita è tra le più basse del pianeta: quarantanove anni per gli uomini, cinquantuno per le donne e la principale causa di morte è l’infezione da HIV/AIDS.

Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
twitter: @cotoelgyes

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