Nostro Servizio Particolare
Cornelia I. Toelgyes
18 novembre 2014
Il mistero sulla sorte delle quasi 150 ragazze rapite da militanti del gruppo Bako Haram a Chibok nello Stato del Borno nel nord-est della Nigeria, nella notte tra lunedì e martedì scorso, s’infittisce sempre di più. Non si hanno notizie delle studentesse dal giorno del loro rapimento. Solamente quattordici sono riuscite a scappare in un attimo di confusione durante il viaggio quando il convoglio di camion e pullman ha dovuto rallentare, perché un mezzo si è bloccato per un guasto. Non hanno perso tempo, sono saltate giù dal bus su cui le avevano stipate e si sono nascoste nei cespugli, secondo quanto hanno raccontato alla polizia.
Già in passato membri di Boko Haram, durante altri assalti a scuole e collegi avevano rapito ragazzine. Generalmente non uccidono donne, le sequestrano, rendendole schiave. Ma è capitato anche che, dopo aver ucciso i compagni di scuola, avessero addirittura mandate a casa le studentesse con questa raccomandazione: “Tornate a casa, cercatevi un marito”.
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Chibok, dove sono state rapite le ragazze, dista pochi chilometri dalla Sambisa Forest, una giungla intricata e perfetto nascondiglio, già da tempo utilizzata dai miliziani di Boko Haram come base e santuario. Più volte le forze dell’ordine hanno tentato di “bonificarlo” e, infatti, all’inizio marzo gli uomini di varie agenzie di sicurezza nigeriane avevano preso d’assalto l’oasi naturale e, secondo fonti ufficiali, avevano messo in fuga i terroristi. Erano stati scoperti e distrutti cunicoli e stanze sotterranee, fortificazioni e sequestrate grandi quantità di armi e munizioni.
Per altro Sambisa Forest è vicinissima (più o meno 150 chilometri) dal luogo dove il 5 aprile sono stati rapiti i missionari italiani e la suora canadese di cui ancora non si sa niente. Africa ExPress ha inviato sul posto un suo stringer e speriamo in qualche giorno di darvi notizie sulla sorte dei tre religiosi.
Mentre i genitori piangono sulla sorte delle loro figli, si temono nuovi attacchi del gruppo jihadista durante le prossime festività pasquali.
E qualcuno in Nigeria maligna su twitter: “Mentre il governo federale e i suoi capi della sicurezza stanno perfezionandosi a scrivere discorsi di condoglianze, Boko Haram continua a rafforzarsi e crescere”.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
twitter @cotoelgyes
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