Nostro Servizio Particolare
Cornelia I. Toelgyes
7 aprile 2014
Visita lampo a “sorpresa” del segretario generale dell’ONU Ban-Ki Moon a Bangui, la capitale della Repubblica Centrafricana, sabato 5 aprile 2014, dove ha incontrato la presidente del governo di transizione Catherine Samba Panza e rappresentanti degli sfollati. “La crisi del Paese – ha sottolineato Ban – è terribile, c’è il rischio di un genocidio, come è avvenuto vent’anni fa in Ruanda. Allora la comunità internazionale ha fallito totalmente e qui c’è il rischio di fallire di nuovo. Non faremo mai abbastanza per voi”, ha concluso il segretario generale, rivolgendosi alla popolazione.
Migliaia di morti. Duemilioniduecentomila persone (quasi la metà dell’intera popolazione del Paese) necessità di aiuti umanitari, oltre seicentocinquantamila sono sfollati e quasi trecentomila sono rifugiati nei paesi confinanti. Ed è proprio di oggi l’appello della FAO: “La crisi nella Repubblica centrafricana ha delle conseguenza devastanti per il sostentamento. Bisogna inviare al più presto aiuti alimentari per affrontare una situazione allarmante e complessa”.
“Ricordatevi – ha esortato Ban-ki moon la popolazione – il destino della Repubblica Centrafricana è nelle vostre mani. Il futuro è lì, vi attende. Non c’è più alcuna sicurezza. Il caos è totale. Sappiate però che non siete soli: la sicurezza deve essere al centro del percorso di riconciliazione”.
Le truppe del Ciad, che facevano parte del MISCA sono state escluse proprio qualche giorno fa, perché accusate di aver usato la popolazione come scudo umano. E’ stato accertato che a causa loro sono morte trenta persone e seriamente ferite altre trecento in un sobborgo di Bangui.
Anche oggi nel Paese ci sono state varie sparatorie: a Boua importante centro sull’asse strategico che collega Bangui al Camerun. E’ stato necessario l’intervento delle truppe francesi. Per ora gli appelli di pace di Ban-Ki Moon sono caduti nel vuoto.
Cornelia I. Toelgyes
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