Africa ExPress
25 febbraio 2014
“La situazione è molto confusa. Mai, come adesso, non riusciamo a capire chi sarà il candidato alla successione di Armando Guebuza”, raccontava un’antica combattente della lotta di liberazione del Mozambico, due settimane fa. “Potrebbe anche rimanere (l’attuale presidente) a patto che risolva i problemi che lascia sul tavolo, primo fra tutti la situazione dei veterani, lasciati finora abbandonati al loro destino”.
L’antica combattente per la lotta di liberazione contro il regime coloniale portoghese, era stata chiara sulla confusione che regna nel paese per la successione di Armando Guebuza alla presidenza. Ma neanche lei immaginava che nella riunione di venerdì 21 febbraio sarebbero stati proprio gli antichi combattenti a bocciare i pre-candidati (senza possibilità di alternative) scelti dallo stesso Guebuza e della Commissione Politica em nome do partito Frelimo e resi pubblici, contro lo statuto del partito che prevede la scelta da parte dei membri del Comitato Centrale.
Rendendo pubblici i nomi dei pre-candidati, si voleva dissipare il sospetto nell’opinione pubblica mozambicana. Fino a dicembre si aveva il sospetto che Guebuza avesse intenzione di rimanere al potere, sulla falsariga del modello russo o eventualmente del modello argentino con una possibile candidatura della moglie di Guebuza, o addirittura alimentando il conflitto armato interno (dal mese di aprile si sono acuiti gli scontri tra gli uomini armati della Renamo e esercito governativo) e conseguente dichiarazione di stato d’emergenza.
Nel secondo mandato, Armando Guebuza ha visto precipitare il suo consenso. La perdita del Frelimo del governo di quattro città a favore del Movimento Democratico del Mozambico(MDM), nuova forza politica, nelle elezioni amministrative di novembre, ha pesato molto sulla scelta di pubblicizzare il nome dei pre-candidati.
La ripresa dei negoziati con la Renamo, il principale partito di opposizione, per la riforma della Legge Elettorale e la risoluzione di problemi ancora legati alla scarsa implementazione dell’Accordo generale di Pace del 1992, è stata una mossa importante, ma forse non sufficiente per risolvere il calo del consenso e il malessere dei cittadini, che vedono l’ostentazione della ricchezza da parte di pochi e la povertà, soprattutto urbana, aumentare a dismisura.
La paura che l’MDM possa vincere le elezioni legislative di ottobre è talmente grande che Guebuza si è giocato la carta dei negoziati con la Renamo, accettandone tutte le richieste, tanto che in molti circoli si parla della creazione del partito “FRENAMO”.
Da dicembre, nonostante le critiche di alcuni organi di stampa, conversazioni più o meno carbonare da parte di esponenti politici, si pensava che il passaggio di testimone dalla vecchia guardia della lotta armata ad una generazione giovane tecnocrate, sarebbe stato naturale e pacifico. Dal 21 febbraio non è più così.
Gli antichi combattenti si sono fatti portavoce delle varie anime critiche all’interno del Frelimo e dicono che al Comitato Centrale(organo sovrano del partito cui spetta la decisione finale per la scelta del candidato), che si riunirà dal 27 febbraio al 2 marzo, potranno essere presentati altri candidati.
Quindi il candidato del Frelimo alle elezioni presidenziali del 15 ottobre non sarà scelto solo tra Alberto Vaquina (attuale primo ministro), José Pacheco (attuale ministro dell’agricoltura) e Filipe Nyussi (attuale ministro della difesa). “I combattenti vogliono che si dia spazio ad altri candidati”, ha detto alla stampa il portavoce della Commissione a fine riunione, aggiungendo che chiedono “la testa” del segretario generale del partito, Filipe Paunde.
Dunque, giochi aperti e vari nomi sono diventati oggetto di vere e proprie campagne nelle reti sociali e negli organi di stampa, senza mai avere l’avvallo ufficiale degli interessati. Ma l’ipotesi più accreditata nei circoli mozambicani è il nome dell’ex prima ministra Luisa Diogo che riunirebbe i consensi delle varie anime all’interno del Frelimo, l’ala dell’ex presidente della Repubblica Joaquim Chissano e anche l’ala più a sinistra del partito.
Luisa Diogo non parla, così come gli altri candidati “alternativi” (tra gli altri Eneas Comiche, Manuel Tomé, Eduardo Mulembwe), come da disciplina di partito. Ma vari segnali, provenienti dall’interno dello stesso Frelimo, vanno in questo senso.
Nell’ultima edizione, il settimanale “Savana” ha pubblicato un sondaggio che dà a Luisa Diogo un grande vantaggio nelle preferenze. Ma ci sono altri segnali, come la recente intervista a Marina Pachinuapa, antica combattente del Frelimo e figura di riferimento della First Lady, Maria da Luz Guebuza. Alla domanda se il paese è pronto ad avere una donna alla presidenza della Repubblica, ha risposto: “Ha qualche dubbio?”
Anche se non ha avuto più alcuna carica governativo, dopo aver accettato l’incarico di amministratore delegato del Barclays Moçambique, a causa della Legge del conflitto di interesse, Luisa Diogo è intervenuta più volte, in occasioni diverse, sull’attuale situazione economica. Particolarmente forte è la sua critica alla disuguaglianza sociale, peggiorata da quando il Mozambico è diventato il nuovo Eldorado grazie alla scoperta di gigantesche risorse minerarie, carbone e gas.
Secondo la Diogo, l’obiettivo principale dei mozambicani è di trovare forme affinché lo sviluppo del paese sia inclusivo, e secondo lei lo sviluppo inclusivo con megaprogetti porta con sé grandi sfide. “Bisogna creare un legame tra megaprogetti e la comunità. Quando è fatto con micro, piccole e medie imprese, automaticamente la ricchezza accade.”
Per sapere il nome del candidato del Frelimo, il partito al potere in Mozambico, la nostra “antica combattente”, dovrà aspettare fino alla riunione del Comitato Centrale, dal 27 febbraio al 2 di marzo.
Africa ExPress