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Il governo nigeriano: “Abbiamo vinto la guerra con Boko Haram”, ma subito dopo gli islamici attaccano

Massimo A. Alberizzi
19 febbraio 2014Il governo nigeriano continua a dichiarare pomposamente che sta vincendo la guerra contro il terrorismo, che in poco tempo i militanti di Boko Haram saranno spazzati via e il nord del Paese sarà definitivamente pacificato.

Ma sul terreno la storia e ben diversa. Lo stato di emergenza dichiarato nello Stato settentrionale del Borno e in altri due Stati non sta funzionando. I rinforzi inviati nell’area – migliaia di uomini – non sono serviti a molto e gli attacchi sono continuati.

L’idea che la moltitudine di soldati riuscisse a fermare l’ondata di violenza è praticamente fallita. L’esercito non riesce a reagire agli assalti e arriva suo loghi dei massacro ore ore dopo che sono cominciati. Così i militanti islamici riescono a uccidere, distruggere case, scuole e chiese. Non risparmiano neppure le moschee. E si accaparrano un enorme bottino prima do scappare e mettersi in salvo.

Sabato scorso, 106 persone sono state uccise in un attacco contro il villaggio di Izghe.

Durante un’intervista con la BBC il presidente Goodluck Jonathan ha candidamente dichiarato che senza rinforzi “è assolutamente impossibile per noi sconfiggere Boko Haram”.  Ma non si sa bene di quali rinforzi parlasse. Tra l’altro l’esercito nigeriano è uno dei più attrezzati e potenti di tutta l’Africa, tanto che uno dei suoi più alti generali aveva con una certa arroganza e presunzione aveva affermato: “Posso dire con tutta sicurezza e senza alcun timore o equivoci di sorta che la Nigeria sta già vincendo la guerra contro il terrorismo e gli insorti saranno distrutti nel più breve tempo possibile”.

Dichiarazione temeraria e avventata perché non passa praticamente giorno che non si debbano registrare attacchi di Boko Haram.

Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
twitter @malberizzi

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

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