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Ancora rapinati da poliziotti corrotti marinai italiani a Maputo: ma nessuno denuncia

Dalla Nostra Corrispondente
Maria Silva
Maputo, 15 febbraio 2014
Altri due ufficiali della Marina Militare italiana sono stati derubati da agenti della polizia mozambicana a Maputo. Si aggiungono agli altri dieci casi di aggressione e taglieggiamento da parte della polizia mozambicana ai danni di ufficiali italiani, durante la presenza del 30 Gruppo Navale della Marina Militare Italiana a Maputo, in occasione della campagna “Un Paese in movimento”, dal  24 al 31 di gennaio.

E mentre la portaerei Cavour, la rifornitrice Etna e la fregata Bergamini, dopo aver salpato dalle acque mozambicane, continuano il loro periplo africano, il pattugliatore Borsini è rimasto attraccato al porto di Maputo con compiti di addestramento per il contrasto alla pirateria marittima, ai traffici illeciti, al controllo delle acque territoriali e alla sicurezza della navigazione.

Anche stavolta, i due ufficiali della Borsini, si sono identificati aglio aggresori, ma non è servito a nulla. Gli agenti della polizia mozambicana hanno estorto denaro, sotto minaccia di armi.

Bocche cucite e silenzio attorno alla vicenda, piuttosto imbarazzante, perché un’eventuale denuncia avrebbe potuto compromettere la firma dell’accordo di cooperazione militare tra l’Italia e il Mozambico.

L’Accordo tecnico di cooperazione navale tra Italia e Mozambico è stato firmato il 3 febbraio, ma le bocche continuano a rimanere cucite e non è stata fatta nessuna denuncia.

Il pattugliatore Borsini avrebbe dovuto rimanere a Maputo fino ad aprile, ma ha posticipato la sua partenza a giugno e fino ad allora rimarrà attraccato nel porto della capitale mozambicana. Le autorità italiane che non hanno denunciato formalmente i fatti, hanno pensato bene di fornire i militari italiani di un ulteriore tesserino di riconoscimento, un deterrente, forse, per mitigare gli eventuali abusi.

Gli ufficiali italiani si lamentano (senza denunciare, tuttavia) che nella zona del porto continua la “caccia” da parte degli agenti della polizia mozambicana.

Secondo il report 2013 di Transparency International (l’organizzazione che si occupa di monitorare il grado di corruzione nel mondo), la polizia è considera come l’istituzione più corrotta dei paesi dell’Africa Australe. Anche diversi studi sulla corruzione in Mozambico danno la polizia come una delle istituzione più inquinate. Soprattutto gli agenti della stradale. Quasi tutti i giorni vengono accusati di estorcere denaro agli automobilisti.

Alte figure dello Stato riconoscono che la polizia è piena di “mele marce”. Recentemente, lo stesso Comandante Generale della Polizia della Repubblica del Mozambico, Jorge Khalau, durante la presentazione della campagna “Operazione Tranquillità 2014” (operazione messa in atto durante le feste di fine anno),ha esortato pubblicamente gli agenti dei vari rami della polizia a non “molestare cittadini che circolano nel nostro paese, stranieri e nazionali. Non vogliamo estorsione, richiesta di mance, elemosina o bevande. Continuiamo a combattere il male della corruzione e chiediamo ai cittadini di denunciare qualsiasi atto di corruzione”. Ma se nessuno denuncia…

Maria Silva
maputoindependent@gmail.com

Sulla questione “Ragion di Stato e verità” un commento di Massimo A. Alberizzi

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

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