Massimo A. Alberizzi
20 dicembre 2013
Sono due i caschi blu indiani uccisi in Sud Sudan durante l’assalto che soldati nour, fedeli all’ex vicepresidente Riek Machar, hanno lanciato ad Akobo contro la base delle Nazioni Unite. Per qualche ora tutti i contatti con il quartier generale di UNMISS (United Nation Mission in South Sudan) erano saltati e un primo rapporto sosteneva che fossero tre i militari uccisi. Invece si ha la conferma di due morti e di un terzo ferito gravemente e in pericolo di vita.
Non si conosce la sorte della trentina di famiglie dinka che si erano rifugiati nella base di Akobo. Si calcola che siano 34 mila le persone che hanno trovato protezione delle diverse basi della Nazioni Unite nel Paese.
Intanto 45 soldati americani sono scesi a Juba, la capitale del Sud Sudan con il compito di difendere l’ambasciata da eventuali assalti e proteggere i cittadini americani. Il presidente Obama ha messo in guardia i dirigenti del Paese che potrebbe ritornare i tempi bui della guerra di indipendenza.
Massimo A. Alberizzi
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Nella foto in alto i corpi dei due caschi blu indiani uccisi arrivano a Juba; in basso sfollati a Bor cercano di trovare rifugio nella base dell’ONU