Massimo A. Alberizzi
13 novembre 2013
Roberto Berardi, l’imprenditore italiano detenuto da gennaio in una fetida galera della Guinea Equatoriale accusato di aver sottratto denaro alla società di costruzioni Eloba, che aveva costituito assieme a Teodorin Obiang Nguema Mangue, vicepresidente del Paese e figlio del presidente della Repubblica, Teodoro Obiang Nguema Mbasongo, è in gravi condizioni di salute.
I documenti degli investigatori americani, comunque, chiariscono bene chi ha sottratto il denaro alla società. Non era Berardi solo socio di minoranza dell’Eloba, e amministratore, bensì il suo socio, Teodorin, noto playboy e sperperatore del denaro pubblico del suo Paese. Attraverso un sistema delle scatole cinesi, utilizzava i conti Eloba per trasferire ingenti somme di denaro negli Stati Uniti, spacciandole per fondi necessari a mantenere sedi distaccate della società. Li utilizzava invece per le sue spese folli.
Questa è la traduzione della pagina 42 della relazione della corte statunitense che sta raccogliendo dati e informazioni per strutturare il processo contro Teodorin Obiang Nguema per frode fiscale e utilizzo improprio di denaro. Il processo rischia di coinvolgere le società petrolifere statunitensi che operano in Guinea Equatoriale: potrebbero essere accusate di corruzione nei confronti del sanguinario presidente e dell’amato capriccioso figlioletto. E la legge americana è molto severa in proposito. Ecco il documento
Ottenuta un’ulteriore prova che Nguema ha formato e utilizzato ulteriori società di comodo in California e in Guinea Equatoriale.
Queste entità includono:
(1) Eloba Construccion SA. Nguema ha incanalato centinaia di migliaia di dollari negli Stati Uniti utilizzando i conti in Guinea Equatoriale registrati a nome di Eloba. Fondi di Eloba sono stati utilizzati per pagare le spese personali di Nguema negli Stati Uniti. Nguema ha trasferito denaro dal conto di Eloba presso il Banco Nacional de Guinea Ecuatorial(BNGE) a successivamente da lì a diverse entità negli Stati Uniti, inclusa una società chiamata Boxes Rockin.
Boxes Rockin possedeva un conto bancario presso la JP Morgan Chase in California. Da lì è partito il denaro con il quale è stato effettuato l’acquisto di memorabilia di Michael Jackson. Questo conto era necessari e funzionale per trasferire alcuni fondi di Eloba da trasmettere attraverso varie banche corrispondenti, tra cui FLM Bank, un istituto finanziario maltese, e Deutsche Bank negli Stati Uniti.
In relazione a questi fondi, Deutsche Bank nel 2011 ha chiesto alla FLM Bank di fornire maggiori dettagli relativi alla identità di Eloba. In particolare Deutsche Bank ha ripreso alcune preoccupazioni espresse da JP Morgan Chase, che Eloba fosse di proprietà di Nguema.
In risposta alle richieste di Deutsche Bank, BNGE ha informato FLM Bank (Caso 2:11-cv-03582-GW-SS Documento 86-1 Archiviato 05/03/13 Pagina 42 di 111) che Eloba è una società equatorguineana privata con sede a Bata, Guinea Equatoriale, con 47 dipendenti.
Eloba, ha aggiunto BNGE, è di proprietà di Roberto Berardi, cittadino italiano, ed è stata costituita nel novembre 2009, BNGE ha informato FLM Bank che Eloba stava trasmettendo il pagamento a conti Rockin per il “trasporto di effetti personali dagli Stati Uniti alla Guinea Equatoriale. [ELOBA] ha una struttura in USA che ha bisogno di manutenzione. Un alto ufficiale di [ELOBA] si è recentemente trasferito da lì alla Guinea Equatoriale”.
Nonostante il fatto che sia la Deutsche Bank sia JP Morgan Chase abbiano espresso esplicitamente la preoccupazione che Eloba fosse di proprietà di Nguema, la sua associazione e il rapporto con l’azienda è stato nascosto da queste istituzioni finanziarie americane.
Inoltre, contrariamente a dichiarazioni di BNGE alla FLM Bank, questi fondi sono stati utilizzati per la manutenzione di beni appartenenti a Nguema, non a Eloba. In effetti, non ci sono prove che Eloba possieda proprietà negli Stati Uniti.
Massimo A. Alberizzi
Massimo.alberizzi@gmail.com
Twitter @malberizzi
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