DAL NOSTRO INVIATO
NAIROBI – Alle 6:20 di questa mattina sono ricominciate le sparatorie all’interno del centro commerciale Westgate assalito dai terroristi shebab, la filiale somala di Al Qaeda, sabato scorso. Gli scambi d’arma da fuoco durano pochi minuti ma da stamattina si ripetono in continuazione. L’ultimo pochi minuti fa. Salendo su un palazzo dove si può avere una vista migliore – i giornalisti sono stati allontanati – abbiamo potuto vedere che un corpo, presumibilmente un militare o un ostaggio, è stato recuperato. Se fosse stato un terrorista sarebbe stato lasciato dov’è morto.
Gli elicotteri hanno ricominciato a volteggiare nel cielo e militari in assetto di guerra hanno ripreso posizione attorno sul palazzo assalito.
Mentre le autorità keniote rassicurano, “è tutto a posto. Gli ostaggi sono in salvo” ai giornalisti su piazza arrivano messaggi dei capi shebab: “Siamo ancora dentro e con noi di sono degli infedeli”.
E’ confermato che accanto alle forze speciali keniote sono intervenute teste di cuoio di non meglio identificati “Paesi amici”, fonti non confermate parlano di americani, britannici e israeliani. Doveva essere un’operazione lampo ma invece sta durando molto più del previsto. Tra l’altro non si capisce bene come abbia fatto il commando jihadista a portare dentro il centro commerciale tutte le armi e le munizioni che stanno consentendo questa strenua resistenza.
Un primo blitz è stato tentato senza successo domenica, 24 ore dopo l’assalto, un secondo è cominciato lunedì. Il bilancio ufficiale, che parla di 68 morti e un centinaio di feriti, appare piuttosto approssimato per difetto. Un militare sentito brevemente ieri si è lasciato scappare: “il pavimento è un tappeto di cadaveri”. Per altro in un altro messaggio, gli shebab hanno assicurato che i loro combattenti e gli ostaggi “hanno il destino segnato”.
Massimo. A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
twitter @malberizzi
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