Ancora non è finito, anche se da una mezz’ora non si sentono più ne sparì, ne boati di granate. Gli elicotteri hanno smesso di volteggiare. Si teme che gruppetti di assalitori siano ancora nascosti nel centro commerciale e che utilizzino gli ostaggi come scudi umani. I feriti sarebbero più di 300. Alcuni mesi fa la polizia kenyota aveva arrestato un gruppo di persone venute dalla Somalia che aveva in programma di organizzare una serie di attentati. Erano in possesso di alcune mappe su cui erano indicati i possibili obbiettivi, tra gli altri il grattacielo nella zona centrale, International House, che ospita l’ambasciata italiana
Nonostante le smentite all’attacco hanno partecipato elementi israeliani. Tra l’altro la sicurezza di uno dei locali alla moda e assai frequentato da giovani e dagli occidentali, l’Art Cafe, era affidata ad ex militari israeliani. Forse anche per questo motivo il Westgate è stato scelto come obbiettivo dagli integralisti islamici.
Per altro che il Westgate fosse stato individuato come obbiettivo degli shebab era chiaro già da mesi. Era stato scritto su tutti i giornali
Secondo informazioni raccolte tra i militari, all’interno del centro commerciale ci sono ancora gruppetti di terroristi che hanno in mano ostaggi, ma in altre zone del grande palazzo sono nascoste persone che stanno cercando di sottrarsi alla furia omicida dei terroristi. Le forze di sicurezza avanzano lentamente cercando di stanare i fanatici di Allah.
Fonti ufficiali parlano di 59 morti, dalle poche testimonianze raccolte finora, sarebbero invece molti di più.
Decine di volontari sono mobilitati per soccorrere la gente sequestrata. Noi giornalisti avevamo presi posizione davanti al centro commerciale ma stamattina siamo stati sloggiati. Da qui non riusciamo a vedere il grande parcheggio di fronte al centro commerciale ma abbiamo visto passare una dozzina di camionette cariche di materassi e coperte.
È verosimile che le decine di feriti siano stati ricoverati proprio in quel parcheggio.
Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
Twitter @malberizzi