L’aeroporto Jomo Kenyatta di Nairobi, danneggiato da un violento incendio il 7 agosto, funziona di nuovo a peno regime (poco meno di 20 mila passeggeri al giorno) ma la polizia sta interrogando sette agenti (tra cui un ispettore) e impiegati dell’aeroporto sospettati di saccheggi e furti. Durante il fuggi fuggi generale dovuto alla paura che le fiamme si propagassero alla palazzina degli arrivi (che per altro non è stata danneggiata) le telecamere di sicurezza hanno filmato diverse persone che portavano via merce varia dai negozi.
Gli investigatori ovviamente indagano anche per accertare le cause dell’incendio. “Non è stato un attentato”, ha fatto sapere il presidente del Kenya Uhuru Kenyatta. Non sono stati trovati, infatti, segni di esplosione, ma le cause non sono state ancora determinate.
“I responsabili saranno severamente puniti”, ha aggiunto Kenyatta. Mentre uno degli ispettori, che non ha voluto rivelare il suo nome ha commentato alla France Presse: “Il comportamento di alcuni agenti e impiegati è stato terribile, perché invece di lanciare l’allarme si sono concentrati a saccheggiare i duty free shop”.
“Stiamo indagando in tutte le direzioni. Abbiano parlato con poliziotti, agenti dell’immigrazione e civili che lavorano in tutte le zone dell’aeroporto e perfino tassisti”, ha aggiunto l’ispettore. Secondo il quotidiano Daily Nation, i sospettati compariranno domani davanti al giudice.
Per domare le fiamme che hanno distrutto quasi completamente il terminal degli arrivi, i pompieri hanno impiegato oltre quattro ore.
Nei parcheggi accanto al terminal erano posteggiate diverse automobili che sono state sistemate in un campo all’interno dell’aeroporto. Tra le altre c’era anche la mia. Alcune di esse sono state danneggiate dalle fiamme.
Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
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