Un violento incendio ha devastato poco prima dell’alba il palazzo degli arrivi dell’aeroporto Jomo Kenyatta di Nairobi. Le fiamme sono partite da una stanza adibita a deposito e si sono propagate immediatamente in tutto il terminal. Non ci sono state vittime perché in quel momento non erano arrivati aerei e il personale è stato immediatamente evacuato. Per altro sono stati portati in salvo anche i viaggiatori che erano in attesa di prendere uno degli aerei in partenza la mattina presto. Sono molti i voli che partono dalla capitale keniota di buonora. lo scalo di Nairobi è il più trafficato dell’Africa centrale.Tutti i voli sono stati cancellati. Solo nel pomeriggio lo scalo è stato riaperto, ma solo per i voli nazionali, come ha confermato il portavoce dell’aeroporto Manoah Esipisu. Gli internazionali sono stati dirottati a Mombasa e a Eldoret.
In questo periodo l’aeroporto di Nairobi è stracolmo di turisti, sia di quelli che si fermano in Kenya sia di quelli che proseguono per altre destinazioni. Insomma Nairobi è il più importante hub del continente. E’ un vero miracolo che non si siano state vittime.
Lo scalo è formato da una palazzina centrale a pianta quasi cilindrica, dove sono situati gli arrivi internazionali, e una sorta di “corona circolare” dove sono situati i tre terminal di partenza, due per i voli internazionali e uno per quelli nazionali.
Tra il nucleo centrale degli arrivi e la corona circolare corre una strada, dove passano le auto e i taxi e dove ci sono alcuni parcheggi, in uno dei quali è posteggiata anche la mia automobile che spero di ritrovare intatta al mio ritorno in Kenya.
Secondo informazioni non confermate molti dei veicoli che hanno trovato spazio in quell’area sono stati danneggiati.
I due terminal internazionali sono collegati al terminal degli arrivi con due ponti, che passano sulla strada e sui parcheggi, attraversati dai passeggeri in arrivo per raggiungere il controllo dei passaporti e il ritiro bagagli.
Non si conoscono la cause dell’incendio. La polizia esclude che sia doloso, ma affiorano i primi dubbi. Il primo agosto scorso agenti della polizia chiamati dalla Kenya Airports Authority (KAA) sono entrati al terminal delle partenze in alcuni negozi duty free della società Diplomatic Duty Free Limited che appartiene a un businessman keniota di origine indiana, Kamlesh Pattni.
I negozi sono stati svuotati, la merce per un valore di decine di migliaia di euro, è stata distrutta nei corridoi dell’aeroporto. Alcolici, sigarette, profumi, gadgets tutto distrutto a colpi di bastone sul pavimento.
Secondo i funzionari dell’aeroporto i contratti d’affitto con la Diplomatic Duty Free erano scaditi, secondo Pattni invece erano ancora in vigore. L’irruzione della polizia è avvenuta nonostante un ordine del giudice che sospendeva l’ordine di sgombero.
Per altro Pattni è stato al centro dell’affare Goldenberg, uno scandalo che ha scosso dalle fondamenta, qualche anno fa la politica keniota (senza però conseguenze reali per i politici corrotti, tutt’ora in sella).
Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
twitter @malberizzi