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Tanzania, la caccia degli investigatori ai milioni di dollari scomparsi in Svizzera

Si intensifica la caccia ai corrotti a ai corruttori in Tanzania dove il governo sta indagando duecento cittadini sospettati di aver trafugato 196 milioni di dollari depositati in banche svizzere. Nel corso degli ultimi due mesi, una commissione presieduta dal Procuratore Generale Frederick Werema ha interrogato politici e uomini d’affari cercando di individuare chi ha partecipato al network criminale. Non si trascurano indagini che coinvolgono altri Paesi europei, compresa l’Italia.

Fanno parte del gruppo di lavoro istituito per combattere la corruzione e la distrazione di fondi pubblici, Edward Osea, direttore generale dell’agenzia per  prevenzione e lotta contro la corruzione (Prevention and Combating of Corruption Bureau, PCCB), Rashid Othman, il capo dell’intelligence, Benno Ndulu, il governatore della Banca di Tanzania (Bank of Tanzania, BoT), Mustapha Ismail, che si occupa di affari legali dell’Istituto,  nonché funzionari dei ministeri e degli uffici di polizia giudiziaria.

La notizia dell’indagine è stata pubblicata dalla rivista specializzata Indian Ocean Newsletter, secondo cui il 19 giugno Werema ha confermato che l’inchiesta ha raggiunto “risultati incoraggianti”, ma il lavoro deve procedere con estrema cautela: “dobbiamo verificare con attenzione tutte le informazioni raccolte”.

Secondo Indian Ocean Newsletter “presto potrebbe essere reso pubblico un rapporto preliminare”, anche perché un gran numero di persone, implicate o testimoni, sono già state interrogate, compresi deputati e generali (attivi e in pensione). Tra l’altro un gruppo di essi è sospettato di essersi impadronito nel 2005 di 133 milioni di dollari della Bank of Tanzania, destinati ufficialmente a pagamenti dall’estero.

I testimoni sono stati interrogati sulle loro attività professionali, le loro famiglie, i loro conti in banca in Tanzania e all’estero, così come sui paesi che avevano visitato nel corso degli ultimi tre anni (compresa l’Italia).

Lo scopo dell’inchiesta è quello di stabilire se sono state rispettate le procedure standard per aprire i loro conti all’estero e se i fondi siano stati acquisiti legalmente.

Questa indagine fa seguito al rilascio nel giugno 2012 da parte della Banca nazionale svizzera di informazioni sugli stranieri in possesso di conti bancari nella Confederazione. La lista comprendeva un certo numero di cittadini di Tanzania proprietari di un totale di 196 milioni dollari.

Il deputato d’opposizione Zitto Kabwe, autore di una mozione in parlamento su questo tema alla fine del 2012, sostiene che la quantità reale di denaro depositato dai tanzaniani in conti bancari svizzeri è nettamente superiore.

Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
twitter @malberizzi

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

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