“Siete dei maiali”, “Voi lavorate per noi, non noi per voi”, “Fuori dalla politica o gli avidi”. Così a Nairobi due o trecento dimostranti, cantando, ballando e scandendo slogan sono sfilati davanti alla camera dei deputati, per protestare contro l’aumento dei salari chiesto dai membri del parlamento che vogliono portare i loro emolumenti a 10 mila dollari al mese. Un insulto per un Paese dove la gente di media guadagna 100 dollari al mese.
I manifestanti hanno trascinato a braccia un enorme maiale (finto) di cartapesta che hanno imbrattato con sangue (vero). Il pupazzo è stato fracassato davanti alla porta del parlamento mentre sono stati intonati canti che chiedevano ai rappresentanti del popolo di tagliare i loro salari e non di incrementarli.
Alcuni dimostranti hanno versato sui resti dell’animale, sull’asfalto e su se stessi il sangue contenuto in bottiglie di plastica. Tutti avevano in mano un cartello con scritte durissime che protestavano contro l’avidità dei politici. Giocando sui termini su alcuni enormi poster c’era scritto MPig dove MP sta per membri del parlamento e pig per maiali. Molti brandivano e distribuivano banconote false.
In marzo è stato eletto in Kenya il nuovo parlamento e il mese scorso i parlamentari, in contrasto con gli ordini della commissione nazionale stipendi di tagliare gli stipendi, si sono votati un aumento del loro emolumento, rendendo i loro salari tra i più alti al mondo.
Durante la precedente legislatura lo stipendio dei parlamentari era stato tagliato del 40 per cento: “Ora i kenioti non sono disposti a pagare per i deputati il nuovo aumento – ha sostenuto Florence Kanyua, uno degli organizzatori della dimostrazione -. Gli insegnanti, la polizia, i medici, gli infermieri sono pagati pochissimo, ma i politici si disinteressano dei problemi di questa gente. Pensano solo ai loro interessi”.
Decine di poliziotti armati di manganelli, caschi e gas lacrimogeni sono stati schierati intorno al parlamento nel centro di Nairobi, ma non ci sono stati scontri con i dimostranti che hanno sfilato pacificamente. “La maggior parte dei keniani vive in estrema povertà,” ha spiegato Yash Pal Ghai, professore di diritto costituzionale notando che i salari crescenti dei legislatori verrebbero a gravare sul già pesante debito pubblico. “L’economia di questo paese non può permetterselo”, gli ha fatto eco Khelef Khalifa, presidente dei musulmani per l’organizzazione dei diritti umani.
La protesta di oggi segue una dimostrazione del mese scorso, durante la quale fu liberato davanti al parlamento un gruppo di maialini vivi
Fonte Al Jezeera