Un gruppo di terroristi islamici detenuti nel carcere di Niamey (la capitale del Niger) si è ammutinato mentre pochi minuti prima un commando di uomini armati ha attaccato la struttura penitenziaria. L’obiettivo era di liberare tre detenuti, due nigeriani di Boko Haram, e un terzo un sudanese mercante d’armi. Dopo una breve fuga i tre sono stati riacciuffati al termine di una caccia all’uomo e di una battaglia, durante la quale gli assalitori hanno lanciato un paio di granate. I morti – come ha spiegato lo stringer di Africa Express a Niamey, a dispetto di quanto sostengono le fonti ufficiali – sono almeno dieci. Diversi i feriti.
L’azione del commando è stata rivendicata dal MUJAO, Movimento per l’Unicità della Jihad in Africa occidentale (MUJAO), e dal Battaglione dei Firmatari con il Sangue, un gruppo fondato recentemente da Muktar Belmuktar, lo sceicco dalla mille vite, dato diverse volte per ucciso. Il MUJAO, una fazione scissionista di Al Qaeda nel Maghreb islamico (AQMI), ha annunciato ufficialmente la sua esistenza dopo il rapimento in Algeria di tre operatori umanitari (due spagnoli e Rossella Urru) nell’ottobre 2011.
L’attacco è arrivato pochi giorni dopo due attentati suicidi, organizzati dai due gruppi terroristi, nel nord del Niger, ad Agadez, in un posto militare, e ad Arlit, dove è situata la grande miniera di uranio che servì come pretesto per attaccare l’Iraq (Saddan Hussei sta cercando di approvvigionarsi laggiù”, disse mentendo George W. Bush). Nei due attacchi, rivendicati come ritorsione all’intervento francese in Mali del gennaio scorso morirono 25 persone.
Secondo alcune testimonianze raccolte dalle agenzie di stampa il comando, arrivato sul posto su due veicoli, ha lanciato l’attacco al carcere di Niamey sabato intorno alle 3 del pomeriggio.:”Eravamo seduti lì di fronte, quando abbiamo visto il gruppo di uomini armati sparare alle guardie. Colpite un paio di esse non si sono più rialzate”, ha raccontato alla Reuters Ila Yaye, che abita nei pressi del carcere.
Secondo la BBC, che ha sentito alcuni funzionari governativi, l’incidente è cominciato quando un detenuto – probabilmente il sudanese – ha strappato una pistola ad una guardia e ucciso due o tre secondini e un civile.
Gli assalitori che attendevano fuori dalla prigione a quel punto hanno aperto il fuoco, spaccato le porte. Alcuni sono riusciti ad entrare nell’edificio. Da una caserma poco lontana sono arrivati i rinforzi. Tutte le strade di accesso alla prigione sono state bloccate mentre all’interno la battaglia è durata almeno 45 minuti.
Più tardi, il ministro della giustizia del Niger, Marou Amadou, ha dichiarato che solo due guardie sono state uccise e una terza è rimasta gravemente ferita da quattro detenuti. Ha poi aggiunto che i detenuti sono stati catturati ed è stata aperta un’inchiesta. “Ci sono due versioni di quello che è successo. Probabilmente si è trattato di una sommossa interna al carcere – ha spiegato -. Stiamo cercando di capire come siano state in grado di armarsi all’interno del carcere, e come hanno fatto a uscire per attaccare le guardie”.
Massimo A. Alberizzi
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