Categories: LIBIA

Uomini armati bloccano il ministero degli Esteri a Tripoli

Almeno duecento uomini armati, a bordo di 20 camionette armate con cannoncini antiaerei e mitragliatrici pesanti, hanno circondato il ministero degli esteri a Tripoli. Hanno chiesto che chi lavorava per il regime del deposto dittatore Muammar Gheddafi fosse allontanato dal posto di lavoro. Loro compagni armi in pugno si sono posizionati all’entrata della strada che conduce al ministero e hanno dirottato il traffico per tenere isolato il palazzo. Altri hanno picchettato l’edificio e impedito l’entrata di chi ci lavora.

Nelle scorse settimane c’erano già state proteste di questo genere ma mai così eclatanti. Più che altro manifestanti, anche armati, avevano circondato il parlamento, ma mai con camionette con armi pesanti. Nel marzo scorso i deputati erano stati bloccati all’interno del loro palazzo da dimostranti che chiedevano una legge che impedisse ai dirigenti del regime gheddafiano di rientrare nei ranghi per occupare le stesse poltrone che occupavano durante la dittatura.

Stamattina davanti al ministero degli esteri si sono dati appuntamento giovani e vecchi, alcuni in  abiti civili, altri in uniformi militari. Non sembrava non avessero un leader sebbene molti di loro promettessero di non togliere il blocco finché le loro istanze non fossero accolte. “Non siamo entrati nel palazzo e non vogliamo entrarci – ha spiegato alla Reuters uno dei dimostranti – ma non ce ne andremo da qui finchè la nostra richieste non saranno accolte”.

La tensione tra il governo e i gruppi armati che circolano nella capitale è salita da quando è stata lanciata una campagna per sgombrare le bande dai loro acquartieramenti. Dalla caduta del colonnello le gang armate fino ai denti, hanno scorazzato per la capitale

Lamentano che non ci sia lavoro e la protesta di oggi vuole impedire ai vecchi dirigenti della burocrazia di Gheddafi di riciclarsi con il nuovo governo, in questo modo togliendo il posto di lavoro a chi ha combattuto per la libertà del Paese. La legge è in discussione in parlamento tra trova gravi ostacoli sul suo cammino e non è detto che venga approvata.

I dimostranti hanno scelto il ministero degli esteri perché in quegli uffici sono impiegati, come se nulla fosse successo negli ultimi tre anni, uomini di Gheddafi che siedono sulle stesse poltrone occupate quando il rais era ancora al potere.

twitter @malberizzi

maxalb

Corrispondente dall'Africa, dove ho visitato quasi tutti i Paesi

Recent Posts

Maratona di Boston: nuovo strepitoso trionfo dei runner kenyani

Dal Nostro Corrispondente Sportivo Costantino Muscau 23 aprile 2025 John Korir sedeva ancora sui banchi…

17 ore ago

“Giù le mani dall’Africa”: i viaggi del Papa nel continente

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 22 aprile 2025 L’Africa piange Papa Francesco.  E…

2 giorni ago

E’ morto l’ultimo baluardo contro le guerre: Francesco, il Papa che ha tentato di riformare la Chiesa

Dalla Nostra Vaticanista Emanuela Provera 21 aprile 2025 The English version is here Nato nel…

3 giorni ago

The last bulwark against wars has died: Francis, a Pope who tried to reform the Catholic Church

From Our Vatican Correspondent Emanuela Provera April 21, 2025 La versione in italiano si trova…

3 giorni ago

Guerre e propaganda: l’informazione è un diritto che ci vogliono togliere

EDITORIALE Massimo A. Alberizzi Milano, 18 aprile 2025 Da un po' di tempo continua ad…

5 giorni ago

USA schiera cacciabombardieri a Diego Garcia pronti a attaccare Teheran

Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 18 aprile 2025 Due settimane fa una ventina…

6 giorni ago