Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad è in vista in tre Paesi africani: Niger, Niger, Benin e Ghana. La seconda tappa in Niger, quarto produttore di uranio al mondo,. allarma gli occidentali anche perché il governo di Niamey da un po’ do tempo va ripetendo che vorrebbe diversificare la vendita del prezioso minerale.
Oggi le miniere di uranio, nella zona di Arlit, nel nord del Niger, sono sfruttate dal gruppo francese Areva, di proprietà dello Stato, e il minerale finisce in Francia e in Giappone.
Nel 2003 le miniere di Arlit furono usate dal presidente americano George Bush come pretesto per attaccare l’Iraq. Il presidente americano sostenne infatti che Saddam Hussein, per costruire il suo arsenale nucleare, stava approvvigionandosi di uranio in Iraq. Accuse dimostratesi poi false.
Ahmadinejad ha sempre sostenuto che l’Iran non ha alcun bisogno di importare minerale d’uranio; è sufficiente quello che estrae da suo territorio, ma gli esperti sono convinti che non sia vero e che Teheran, se vuole continuare il suo programma nucleare, ha bisogno di importare uranio.
L’uranio fino a qualche anno fa rappresentava il 90 per cento delle esportazioni del Niger. Oggi che il mercato non più così florido, le vendite sono scese: ecco perché Niamey vorrebbe vendere all’Iran.
Il ministro degli esteri nigerino, Mohamed Bazoum, ha affermato, comunque che l’uranio non è uno dei punti dell’incontro con Ahmadiunejad. Sono in pochi a credere che sia vero.
Massimo A. Alberizzi
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Nella foto la miniera a cielo aperto di Arlit