NAIROBI – Parlare del parlamento italiano in un canale dedicato allíAfrica potrebbe sembrare strano e inusuale. Invece nel caso di Laura Bolbrini, neoeletta presidente della Camera dei deputati, non solo è regolare ma anche doveroso.
Ora i diseredati avremmo un portavoce ma, tra líaltro, Laura potrà finalmente dimostrare allíestero, in Europa soprattutto, che l’Italia non è la legge Bossi-Fini, non sono le minacce di prendere a cannonate le barche dei poveracci indifesi che fuggono dalla miseria e dagli orrori della guerra.
Deputati e senatori che per anni hanno pontificato su quei disgraziati e che non conoscono l’inferno da cui provengono avranno la bocca tappata da chi le condizioni di quella gente conosce bene.
Gente che viene dall’Africa devastata dalle guerre, dalle carestie, dalla fame, che viene da Paesi dove i signori delle tessere, dei favori o dei balletti oratori del nostro parlamento non sono mai stati e dove sarebbe bene che andassero a fare un tirocinio di un paio di mesi.
Laura non è un persona che si piega alle regole dei salotti o alle norme paludate dei comportamenti politicamente corretti, spesso avulsi dalla realtà. In numerose occasioni come portavoce del World Food Programme prima e dell’UNHCR non ha tenuto nascoste le situazioni più imbarazzanti.
I giornalisti che l’hanno intervistata, le hanno parlato, l’hanno accompagnata in difficili viaggi in Africa, lo sanno bene.
Non ha tralasciato critiche anche pesanti violando le etichette del bon ton istituzionale, spesso anche quelle della Nazioni Unite, dove per altro è molto amata. Speriamo che chi oggi in parlamento la detesta possa ravvedersi. Ho letto su fecebook delle asserzioni francamente imbarazzanti (per chi le ha scritte), che mostrano una crassa ignoranza dei fatti, della realtà e del mondo.
Chi le ha scritte non sa (o peggio, finge di non sapere) che con alcune dichiarazioni durissime, critiche e fuori dalle regole, Laura spesso ha messo in gioco la sua stessa “cadrega” (come viene maliziosamente definita) all’Onu.
Il suo arrivo alla presidenza dei deputati è un buono, un ottimo segno.
Le fotografie che illustrano questa nota sono state scattate in Zambia, tra i profughi dell’Angola. La prima in un campo profughi mentre riceve un mazzolino di fiori da una vecchia nonna, la seconda in mezzo ai giornalisti che l’hanno accompagnata in quel viaggio.
Massimo A. Alberizzi
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