Il numero due di Al Qaeda nel Maghreb Islamico, Abdelhamid Abou Zeid, sarebbe stato ucciso nel nord del Mali. La notizia arriva dal presidente del Ciad, Idriss Deby, secondo cui il militante islamico, sarebbe morto in battaglia in un luogo sperduto nel bel mezzo al Sahara, più o meno al confine tra Mali e Algeria. Se confermata la notizia è assai importante, perché significa che il gruppo terrorista ha perso uno dei comandanti più sanguinari e violenti. Abu Zeid è accusato di aver fatto giustiziare due ostaggi occidentali, il britannico Edwin Deyer e il francese Michael Germaneau. Il primo nel 2009, il secondo nel 2010.
Secondo fonti dell’intelligence maliana, sentite un paio di mesi fa, nelle mani degli uomini di Abu Zeid ci sarebbero almeno cinque dei sette ostaggi francesi prigionieri di AQMI. Che ne sarà di loro?
Le truppe ciadiane sono entrate in Mali al seguito delle truppe francesi verso la fine gennaio. Sono impegnate nella striscia di territorio a cavallo con l’Algeria. Tra le forze armate dei Paesi accorsi in aiuto del governo maliano, sono forse le più addestrate a combattere la guerriglia nel difficile teatro del deserto.
Dopo aver riconquistato tutte le città più importante e costretto gli islamici alla fuga, i francesi e i loro alleati africani hanno rincorso i loro nemici sulle montagne dell’Adrar des Ifoghas, a nord di Kidal, dove i fondamentalisti stanno tentando di riorganizzarsi.
Massimo A. Alberizzi
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Nella foto in alto Abu Zeid, in basso militanti di Al Qaeda nel Maghreb Islamico
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