Algeria, liberata Maria Sandra Mariani, tre milioni di euro di riscatto

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Massimo A. Alberizzi
17 aprile 2012
Maria Sandra Mariani, la turista italiana rapita nei pressi di Djanet, nel sud dell’Algeria il 2 febbraio dell’anno scorso è stata liberata ed è arrivata in mattinata a Roma, all’aeroporto di Ciampino. La donna è stata accompagnata in procura a Roma dove verrà sentita dai magistrati. Maria Sandra Mariani, visibilmente dimagrita è stata accolta dalla sorella, il figlio e la nipote. 

primo pianoFonti vicine al gruppo di Abu Zaid, uno dei capi di Al Qaeda nel Maghreb Islamico, Aqmi, hanno confermato aas Africa Express che per la sua liberazione sono stati versati 3 milioni di euro anche se la Farnesina in una nota ha precisato che «il governo italiano non paga riscatti». A mediare il rilascio il presidente del Burkina Faso, Blaise Campaorè, attraverso suoi emissari.

IL LUOGO DEL RILASCIO 
Cinquantaquattro anni, di San Casciano Val di Pesa, in provincia di Firenze, Maria Sandra, che è stata rilasciata proprio alla frontiera tra Mali e Burkina Faso ed è stata presa in consegna dalla polizia burkinabé, era stata sequestrata da un gruppo di uomini armati mentre era in viaggio nel deserto, assieme al suo autista e alla sua guida.

Questi ultimi erano stati rilasciati qualche giorno dopo. Esperta della regione, che ha visitato più volte, non era una turista tradizionale, perché portava anche aiuti a favore delle popolazioni disgraziate che vivono da quelle parti. Ha passato 14 mesi nelle mani dei terroristi e di lei non si erano avute più notizie.

milizianiRAPITI
Si sapeva soltanto che a sequestrarla era stato un gruppo legato a Abu Zeid il cui vero nome è Abid Hamadou, un algerino dalla fama leggendaria, conosciuto anche per il suo pugno di ferro. Dallo stesso gruppo era stata rapita il 18 dicembre 2009 in Mauritania una coppia di italiani: Sergio Cicala (che allora aveva 65 anni ) e la moglie, originaria del Burkina Faso ma con passaporto italiano, Philomene Kabouree (39 anni). Erano residenti in Sicilia, a Carini (in provincia di Palermo), e stavano viaggiando sulla loro minibus con targa italiana, per raggiungere la famiglia di lei a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso.

NEL DESERTO
«Io – ha raccontato Sergio Cicala ad Africa Express – sono stato trattato bene . Il capo divideva con me cibo e acqua. Certo la situazione logistica non era delle migliori. Dormivamo su giacigli stesi sulla sabbia, ma, ripeto, nessuno ci ha picchiati o minacciati». «Ci spostavamo ogni due o tre giorni e ci fermavamo anche in pieno deserto dove i nostri custodi scavavano e trovavano provviste (zucchero, farina, acqua) armi e carburante). È gente che conosce benissimo il terreno, viaggia su auto nuove di zecca ed è dotata di sistemi sofisticatissimi di navigazione».

Maria Sandra Mariani è già arrivata a Ouagadougou, dove è stata presa in consegna da inviati italiani, e ora si riposa in albergo. Dovrebbe partire al più presto per l’Italia. Resta nelle mani di Al Qaeda nel Maghreb Islamico, Rossella Urru rapita in Algeria la notte tra il 22 e il 23 ottobre scorso. Secondo fonti maliane (purtroppo non confermate) dovrebbe essere anche lei liberata al più presto.

Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
twitter @malberizzi 

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