Scontro a fuoco con i soldati: ucciso il capo della rete qaedista in Somalia

0
497
L'ambasciata americana dopo l'attentato dell'agosto 1998

Dal Nostro Inviato Speciale
Massimo A. Alberizzi
Sanaa (Yemen), 11 giugno 2011

Nella notte ha sbagliato strada e invece di entrare nella zona di Mogadiscio controllata dagli shebab, i miliziani islamici fedeli ad Al Qaeda, il capo dellā€™organizzazione terrorista per lā€™Africa Orientale, Fazul Abdallah, ĆØ finito in un posto di blocco dei soldati del Governo Federale di Transizione somalo. Ha sbagliato una seconda volta perchĆ© ha reagito, sparando allā€™impazzata, mentre forse i militari, che non lā€™hanno riconosciuto neanche dopo morto, lā€™avrebbero lasciato passare.

CosƬ il comoriano Fazul, cittadino del network del terrore, conosciuto con una serie innumerevoli di alias, cui lo stesso Osama Bin Laden aveva affidato il compito di organizzare Al Qaeda in Africa Orientale, ĆØ stato ucciso mercoledƬ sera tardi al posto di controllo sulla strada che da Mogadiscio porta ad Afgoi, nei pressi di quella che una volta era lā€™universitĆ  della capitale somala.

Passaporto sudafricano

Il leader terrorista aveva un passaporto sudafricano con la sua foto ma intestato a Daniel Johnson. Il documento aveva un visto di ingresso in Tanzania datato il 16 marzo. Quando la sua auto si ĆØ avvicinata al posto blocco i soldati hanno chiesto di spegnere i fari per illuminare i tre passeggeri con le loro torce tascabili. Eā€™ stato a quel punto che gli occupanti devono aver capito di aver sbagliato strada e che non si trovavano in una zona controllata dai miliziani shebab, ma dai soldati fedeli al TFG. Hanno aperto il fuoco.

L’ambasciata americana dopo l’attentato dell’agosto 1998

I militari hanno risposto e lā€™auto ĆØ stata crivellata di proiettili. Nonostante ciĆ² uno degli occupanti ĆØ riuscito a fuggire. Assieme a Fazul ĆØ stato ucciso un secondo terrorista che aveva con sĆ© Ā un passaporto canadese intestato a Abdurhanam Al Canadian.

Sullā€™auto sono state trovate armi, munizioni, 50 mila dollari e alcuni laptop. GiovedƬ i due cadaveri sono stato mostrati alla stampa e subito dopo consegnati ai burundesi dei contingente dellā€™Amisom (la missione dellā€™Unione Africana in Somalia) perchĆ© indagassero chi fossero i due stranieri uccisi nello scontro a fuoco. Solo sabato mattina ĆØ stato scoperta la vera identitĆ  del cadavere.

Gli attentati alle ambasciate

Fazul ĆØ accusato di aver organizzato il 7 agosto 1998 gli attentati contro le ambasciate americane di Nairobi e Dar es Salaam (231 morti), e di essere la mente degli attacchi a Mombasa il 28 novembre del 2000: due missili tirati contro lā€™aereo israeliano dellā€™Arkia fallirono il bersaglio ma unā€™autobomba lanciata contro lā€™hotel Paradise, frequentato da turisti dello stato ebraico, falciĆ² la vita a 12 kenioti e 2 israeliani.

Nonostante la taglia di 5 milioni di dollari messa sulla sua testa dal governo americano, Fazul ha continuato indisturbato la sua vita in Somalia, un poā€™ a Mogadiscio e un poā€™ nellā€™area di Ras Chiamboni, ai confini con il Kenya, dove, secondo lā€™intelligence keniota, aveva organizzato un paio di campi dā€™addestramento per terroristi.

Secondo lā€™FBI, in questi anni ha utilizzato un gran numero di pseudonimi (Abdallah Fazul, Abdalla Fazul, Abdallah Mohammed Fazul, Fazul Abdilahi Mohammed, Fazul Adballah, Fazul Abdalla, Fazul Mohammed, Haroon, Harun, Haroon Fazul, Harun Fazul, Fadil Abdallah Muhamad, Fadhil Haroun, Abu Seif Al Sudani, Abu Aisha, Abu Luqman, Fadel Abdallah Mohammed Ali, Fouad Mohammed e ora si scopre anche Daniel Johnson) ma a Mogadiscio dai suoi fedeli si faceva chiamare semplicemente Sadak Al Hadj.

Delle 6 fotografie che compaiono sul sito dellā€™FBI solo una ā€“ secondo qualcuno chi lo conosceva, intervistato da me qualche anno fa a Mogadiscio – ricordano con una certa precisione la faccia del fondamentalista.

L’ereditĆ  del terrore

Nella capitale somala pregava nella moschea Al Idayha nel quartiere di Waharaā€™ Adde a poche centinaia di metri dalla vecchia ā€œStrada imperialeā€ Mogadiscio-Addis Abeba, una zona dove ĆØ sempre stato pericoloso avventurarsi.

Una zona fondamentalista dove le donne giĆ  20 anni fa usavano coprirsi con una sorta di burka che lascia intravedere solamente gli occhi e dove giĆ  allora non era difficile incontrare facce pachistane o afgane, di persone vestite con la tradizionale shalwar camise, che si usa a Peshawar o a Kabul.

Il comando passa ad Hassan Turki

Ora il timone del comando di Al QaedaĀ in Somalia verosimilmente passerĆ  nelle mani di Hassan Turki, anche lui un amico di Bin Laden e islamista della prima ora. Rispetto a Fazul, che conosceva ben 6 lingue arabo, inglese, francese, swahili, comoro e Somalo, Turki ha meno possibilitĆ  di essere un leader internazionale del terrore.

PerĆ² ha una scuola militare formidabile, essendo un ex colonnello dellā€™esercito somalo del vecchio dittatore Siad Barre, cacciato nel 1991. Hassan Turki nel 1993 mise a punto la tecnica con la quale furono abbattuti gli elicotteri americani Black Hawk a Mogadiscio nellā€™ottobre di quellā€™anno: una granata anticarro (Rpg), normalmente assai imprecisa, modificata in modo tale da non esplodere allā€™urto con la carlinga, ma allā€™impatto con il vortice dā€™aria dei rotori. Le schegge danneggiano le lame e il velivolo precipita. Eā€™ chiaro che in questo modo il raggio dā€™azione del razzo aumenta. Una tecnica piĆ¹ tardi adoperata contro gli elicotteri alleati in Iraq e in Afghanistan.

Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
twitter @malberizzi
twitter @africexp

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here