Dal Nostro Inviato
Massimo A. Alberizzi
Da Bordo della fregata Libeccio, 16 settembre 2009
Con un raid a sorpresa un gruppo di truppe d’elite americane trasportate da almeno due elicotteri (secondo alcune fonti sarebbero addirittura sei), partiti da una o due navi da guerra che incrociano davanti alle coste somale, ha attaccato un convoglio di due automobili e ammazzato uno dei terroristi più ricercati del mondo: Saleh Ali Saleh Nabhan.
L’attacco, durato 15 minuti, è avvenuto nei pressi di Brava, un centinaio di chilometri a sud di Mogadiscio, area controllata dai fondamentalisti. Gli incursori hanno recuperato due corpi, quello di Nabhan e di un suo compagno, e sono scomparsi nella nuvola di polvere rossa sollevata dai velivoli.
NABHAN – Nato a Mombasa, in Kenya il 4 aprile 1979, Nabhan era uno dei “most wanted”, cioè dei più ricercati, dall’FBI, che sulla sua testa aveva messo una taglia di 25 milioni di dollari. Il terrorista era ricercato dal 2002 dopo gli attentati di Mombasa contro l’albergo Paradise che ospitava turisti israeliani e un aereo delle linee israeliane Arkia diretto a Gerusalemme. Si sapeva che dopo quegli attacchi era fuggito in Somalia e si era unito ai gruppi fondamentalisti, anche se si sospetta che possa essere tornato clandestinamente in Kenya per organizzare cellule di estremisti islamici.
A Mogadiscio gli shebab (i gruppi estremisti che combattono il governo), alla notizia della morte del loro compagno, hanno giurato vendetta: «Ora testeranno la qualità delle nostre risposte», ha dichiarato alla BBC uno de loro leader. A Mombasa la moglie del terrorista ucciso ha annunciato di aver cominciato i quaranta giorni di lutto.
L’ultimo raid americano per colpire un terrorista era stato organizzato il primo maggio 2008. Quel giorno fu ucciso Adan Hashi Aeru. La casa dove dormiva fu colpita da un missile lanciato da una nave americana. Tra i grandi terroristi ricercati dall’FBI in Somalia resta ora Fazul Harun (o Fazul Abdallah) l’uomo che nel 1998 ha organizzato gli attentati contro le ambasciate americane di Nairobi e Dar es Salaam.
Massimo A. Alberizzi
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