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Analisi sul voto all’INPGI
Senza Bavaglio
21 marzo 2016 – primo giorno di primavera
Compito dei giornalisti dovrebbe essere quello di difendere la libertà, la legalità e la democrazia. Al giornalismo si chiede rigore, integrità e intransigenza. Bene, tutte queste caratteristiche sembra che ormai siano quasi scomparse in Italia, almeno a giudicare il comportamento dei gruppi di giornalisti che per restare in sella nei loro incarichi sindacali e simili, sono disposti a violare le regole base del loro mestiere. Anche ai politici spetterebbe di tutelare legalità e democrazia, ma, dopo quello che è successo alle primarie del PD a Napoli, ci chiediamo se questo compito venga esercitato nell’interesse della collettività o nell’interesse di pochi.
LE ASSOCIAZIONI REGIONALI
I segretari delle associazioni sindacali regionali della Liguria, Alessandra Costante, della Toscana, Sandro Benucci [1], del Trentino Alto Adige, Stefan Wallisch [2], del Friuli Venezia Giulia, Carlo Muscatello, dell’Umbria, Marta Cicci [3], e dell’Abruzzo, Paolo Durante [4], non solo hanno fatto sfacciatamente propaganda per i candidati della lista lanciata dai signori che governano la FNSI, ma hanno messo a disposizione gli apparati delle loro associazioni regionali per lo stesso obiettivo. (Solo Muscatello – occorre ricordarlo – ha fatto macchina indietro, grazie alle pressioni esercitate da alcuni componenti del consiglio direttivo della sua associazione).
In Umbria, ma anche in altri casi, sono state usate le mailing list degli Ordini per inviare un messaggio che conteneva istruzioni di voto ma che, citando i colleghi che si erano candidati, indicava chi era sostenuto dall’Associazione Stampa Umbra. Il messaggio risultava spedito dall’indirizzo dell’Ordine dell’Umbria[3].
Inoltre il comunicato è stato postato on line durante i tre giorni del voto elettronico, anche sul sito dell’Ordine Umbria. E’ stato poi ritirato con la scusa ufficiale che si era trattato di un errore formale. L’indirizzario dell’Ordine, è bene ricordarlo, è più completo. Tutti gli iscritti all’INPGI, infatti, sono iscritti all’Ordine, mentre non tutti sono iscritti al sindacato. Gli elenchi forniti dall’INPGI si sono dimostrati vecchi e incompleti. Molti messaggi tornavano indietro.
ESPOSTO ALLA MAGISTRATURA
Per questo noi di Piazza Pulita all’INPGI abbiamo deciso di presentare un esposto affinché la magistratura verifichi se esistono gli estremi di turbativa elettorale se non addirittura, in alcuni casi, brogli, che potrebbero aver condizionato le consultazioni elettorali con risultati, quindi addomesticati.
Ci risulta anche che funzionari delle associazioni regionali sono stati utilizzati per telefonare agli elettori invitandoli a votare i candidati di “L’INPGI siamo noi”, cioè gli amici della maggioranza, quelli che giustificano il presidente dell’INPGI uscente Andrea Camporese, imputato di truffa ai danni dell’Istituto.
COMPORTAMENTI FAZIOSI E SCORRETTI
I comportamenti di alcuni dirigenti del sindacato, alla fine si possono tranquillamente definire faziosi e scorretti. Quello che sorprende (ma anche amareggia) è che queste persone non si rendono conto (o non vogliono caparbiamente rendersi conto) di aver violato le regole della democrazia. Infatti, il segretario/presidente di un’associazione regionale deve rappresentare tutti i colleghi della sua regione, anche quelli che la pensano diversamente da lei/lui.
Sappiamo anche che ci sono state intimidazioni e spinte improprie, le cui vittime sono pronte a riferire al magistrato nel caso fossero chiamate a testimoniare.
Altra scorrettezza è stata aver organizzato sotto elezioni l’itinerante convegno “I ferri del mestiere”, una serie di incontri nelle varie regioni per spiegare ai non contrattualizzati come orientarsi nella jungla di leggi e norme. Ai meeting si presentavano i consiglieri d’amministrazione uscenti dell’INPGI, candidati, dirigenti dell’Istituto e funzionari della FNSI. E’ legittimo sospettare che l’obbiettivo finale non era informare bensì farsi propaganda elettorale. http://www.refusi.it/news/professione-freelance-i-ferri-del-mestiere-a-padova-il-17-febbraio/
Non solo: è assai probabile che quelle riunioni sarebbero andate deserte se non avessero dispensato crediti ai freelance, sempre in cerca di una legittimazione che nessuno finora gli ha dato. Insomma, un eticamente sconveniente aiuto ai candidati espressione della gestione dell’INPGI uscente.
COMPORTAMENTI PENALMENTE RILEVANTI
Fin qui, comunque siamo nel campo delle scorrettezze. Ora invece passiamo ad analizzare comportamenti che possono avere una rilevanza diversa e interessare i giudici.
Cominciamo con una domanda: è lecito che le associazioni regionali con il denaro ricevuto dall’INPGI, soldi che sono di tutti i giornalisti, facciano propaganda solo per alcuni?
LA RACCOLTA DELLE PASSWORD
Una volta, quando non esisteva il voto elettronico e si poteva votare per corrispondenza, si assisteva al rito della raccolta delle buste che servivano per esercitare il proprio diritto di voto. Dal sistema delle buste (che abbiamo combattuto e cancellato) a quello delle password il passo è stato breve.
Queste elezioni sono state segnate da una raccolta massiccia delle password necessarie per votare. Ovviamente abbiamo prove e testimonianze di tutto ciò. I democratici a parole si sono scordati che il voto è segreto. Perfino se il titolare è d’accordo non può cedere il suo diritto di voto a nessuno. Tutto ciò per tutelare la segretezza della scelta dell’elettore, un principio cardine per impedire il voto di scambio.
Se un magistrato deciderà di aprire un’inchiesta gli segnaleremo chi dovrà chiamare a testimone per poter verificare quello che scriviamo
Tutti fanno finta di non sapere che in alcune regioni la raccolta delle password è stata robusta. Oltre ad alcune testimonianze, come quella raccolta a Napoli dove un elettore ha rivelato: “Ho già votato, ho consegnato la mia password a …” e giù il nome del collega, in Veneto l’impudenza ha raggiunto il massimo grazie ad Alessandra Vaccari, membro del CdR dell’Arena, che ha mandato in giro un paio di email sconcertanti. (Tra l’altro Alessandra è una bravissima giornalista e ci dispiace vederla coinvolta in questi comportamenti irrispettosi e spregiudicati: non ci sorprenderemmo scoprire che è caduta in una trappola)
COME FA RAGAZZO AD AVERE I CODICI IDENTIFICATIVI?
Nella prima [5] rivela che un collega, Alessandro Ragazzo, è in possesso dei codici identificativi (non delle password”, sottolinea) degli iscritti in Veneto, giacché è disponibile a fornirli agli interessati.
Ragazzo è un membro della giunta del Sindacato Giornalisti del Veneto, lavora a stretto contatto con il segretario (e candidato all’INPGI) Massimo Zennaro [6] ed era uno dei componenti del Seggio Elettorale di Venezia. Come fa ad avere il codice iscritto dei colleghi? E’ normale tutto ciò? O è illegale?
Sul sito dell’INPGI era spiegato come tutti gli aventi diritto al voto, potevano farsi mandare sia codice iscritto che password. Prima delle elezioni abbiamo telefonato agli uffici INPGI di Milano e abbiamo chiesto se, per accelerare la procedura, chi non conosceva il proprio codice avrebbe potuto chiederlo a loro. E’ stato risposto di sì, ma che poteva richiederlo solo il diretto interessato, non una terza persona. I codici iscritto, era stato chiarito, sono in mano esclusivamente all’INPGI e ai suoi funzionari. Neppure il fiduciario regionale dell’INPGI può conoscerli. Perché dunque Ragazzo (che non ha nessun incarico all’INPGI) li conosceva?
I DOCUMENTI INVIATI ALL’INPGI DA UNO SCONOSCIUTO
Qualche giorno dopo Alessandra Vaccari si ripete e invia un’altra mail [7] ai suoi colleghi dell’Arena in cui invita chi ha difficoltà a votare, ad inviare il proprio documento di identità a Massimo Zennaro che provvederà a fare mandare la password all’indirizzo di chi gli ha inviato il documetno.
Questa procedura è vietata, anzi, vietatissima. A differenza della Vaccari, noi abbiamo spiegato a chi era in difficoltà perché non trovava la password che avrebbe dovuto mandare all’INPGI dalla propria mail il documento di identità. L’Istituto avrebbe controllato l’indirizzo mail del mittente e avrebbe così risposto inviando la password. Infatti – per evitare brogli – è proibito inviare la password a un indirizzo mail da cui non sono stati ricevuti i documenti.
Alessandra Vaccari manda quel messaggio due volte. Nel primo, infatti, l’indirizzo mail di Zennaro è sbagliato e quindi, per correggerlo, deve rinviare il testo una seconda volta.
Nella sua nota la giornalista del Comitato di Redazione dell’Arena sottolinea tra l’altro che l’affluenza alle urne elettroniche è bassa. Infatti quel giorno in Veneto c’è un aumento nel numero degli elettori.
ALLA VACCARI RISPONDE GRIMALDI
Anche Luigi Grimaldi, giornalista dell’Arena, riceve la mail di Alessandra Vaccari e scrive immediatamente al sito Veneto di “INPGI siamo noi” per chiedere chiarimenti che, per iscritto, non arriveranno mai. I risultati delle elezioni elettroniche in Veneto ribalteranno quelli delle urne tradizionali. Eccoli:
Questa la classifica uscita dalle urne tradizionali, dove hanno votato 34 colleghi attivi:
Roberta De Rossi (Piazza Pulita all’INPGI) 20
Monica Andolfatto (Inpgi Siamo Noi) 15
Massimo Zennaro (Inpgi Siamo Noi) 15
Giuseppe (Beppe) Pietrobelli (Piazza Pulita all’INPGI) 13
Ecco la classifica finale ribaltata:
Massimo Zennaro (Inpgi Siamo Noi) 207
Monica Andolfatto (Inpgi Siamo Noi) 168
Giuseppe (Beppe) Pietrobelli (Piazza Pulita all’INPGI) 87
Roberta De Rossi (Piazza Pulita all’INPGI) 84
GLI IMBROGLI CI PORTANO DIRETTI AL CAPOLINEA
Al di là dei risvolti giudiziari, che saranno i magistrati a valutare, il comportamento dei sindacalisti citati in questo racconto mostra come ormai siamo giunti al capolinea. L’indegnità dimostrata da tanti spiega anche perché la professione sia scesa così in basso. Noi riteniamo che, per arrivare a imbrogliare le carte, la posta in gioco deve essere stata alta, anzi altissima. Prima di tutto si è voluto impedire che una nuova maggioranza all’INPGI avesse potuto immediatamente chiedere la costituzione di parte civile al processo che vede coinvolto l’attuale presidente dell’Istituto.
Inoltre nel nostro programma c’era scritto molto chiaramente che avremmo immediatamente decurtato gli emolumenti degli amministratori, cosa che ha spaventato tutti. Molti di coloro che si sono ricandidati, infatti non intendono rinunciare neanche a un euro.
Promettiamo a chi ci ha votato, ma anche a chi non ci ha votato, che continueremo in tutte le sedi la nostra battaglia per una completa trasparenza e moralizzazione del nostro istituto di previdenza.
Senza Bavaglio
www.senzabavaglio.info
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1] SANDRO BENNUCCI
La ridicola difesa di un comportamento scorretto l’ha raggiunta Sandro Bennucci, che per scrollarsi di dosso le accuse di parzialità e sconvenienza rivoltegli con una lettera aperta racconta che avremmo criticato la Toscana perché nel suo statuto prevede incompatibilità tra vari incarichi. Niente di più falso giacché le regole di Senza Bavaglio prevedono che non si possano ricoprire due incarichi, a meno che con le dimissioni si lasci il posto a qualcuno di un’altra corrente.
Ecco la lettera aperta indirizzata a Bennucci e la sua risposta indirizzata a varie persone, in data 10 febbraio 2016:
Lettera aperta a Sandro Bennucci, presidente associazione stampa toscana
Coerenza, etica, democrazia? Fastidiosi orpelli!
Caro Sandro,
come ti ho scritto in una mail di qualche giorno fa, sono trasecolato quando ho letto che l’Associazione Stampa Toscana ha deciso di sostenere solo alcuni dei candidati all’INPGI. Dopo averti spedito il messaggio, su tua sollecitazione ti ho telefonato perché intendevo chiarire quello che credevo un errore e impedire così che questa dimenticanza potesse diventare una scorrettezza.
Durante la telefonata, hai sostenuto, con una certa ignoranza. che tutte le regioni candidano il segretario (o il presidente, a seconda) e hai citato anche il segretario della Romana, Lazzaro Pappagallo. Non è vero. Solo il Veneto e la Calabria (regioni che non brillano certo per democrazia) candidano i capi del sindacato. Voi – hai sostenuto – avete fatto una scelta unitaria (cosa palesemente falsa, giacché avete un numero di candidati superiore ai posti da ricoprire) e questo ti autorizzava a sostenere solo alcuni candidati.
Ma, soprattutto, hai concluso la telefonata urlando, permettimi, con una certa sguaiataggine: “Noi sosteniamo chi cazzo ci pare” e mi hai tirato il telefono in faccia, cosa poco elegante per il leader di un’organizzazione sindacale.
Ma soprattutto poco elegante per qualcuno che quando era in minoranza e all’opposizione faceva dei diritti delle minoranze uno dei suoi cavalli di battaglia.
Ho aspettato un paio di giorni prima di scriverti questa lettera, caro Sandro, perché ho pensato che, magari riflettendo, saresti tornato sui tuoi passi. Invece mi pare che tu sia convinto delle tue scelte. Infatti sul sito c’è ancora scritto che: “l’Associazione Stampa Toscana sostiene i seguenti candidati” e giù i nomi.
Forse non ti è chiaro, Sandro, ma l’Associazione Stampa Toscana non è un tuo oggetto personale, tu non ne detieni la proprietà. Insomma “Non è cosa tua” con cui puoi fare quello che vuoi. L’”Associazione Stampa Toscana” è di tutti i giornalisti che le sono iscritti e anche di quelli iscritti all’INPGI che attraverso gli oltre 120 mila euro che le sono versati dall’Istituto ogni anno, e nessuno di loro può essere dimenticato dal suo presidente e del suo direttivo.
Al telefono sei scattato quando ho osato dire: “E’ una scorrettezza”. Infatti ribadisco che è una scorrettezza da parte di un sindacato che vuole essere unitario non citare tutti i candidati toscani e votabili in Toscana.
Sandro tu conosci le regole della democrazia, spero. In Lombardia il giornale e il sito della lombarda presenta tutti i candidati, non solo quelli graditi alla maggioranza. Perché da queste parti sappiamo e conosciamo bene i doveri della democrazia.
Ma quello che mi fa più specie è che quando tu hai subito emarginazioni e angheria da parte della Nazione (sospensione e poi licenziamento) Senza Bavaglio è intervenuto per difenderti, senza sì e senza ma (http://www.senzabavaglio.info/index.php?option=com_acajoom&act=mailing&task=view&listid=39&mailingid=322&Itemid=999) , perché così si fa, Sandro, in democrazia.
In quella brevissima telefonata, mi hai anche accusato “di venire in Toscana a colonizzare”. Suvvia, Sandro, non solo sei ridicolo, ma vuoi farmi credere che i colleghi siano facilmente influenzabili da uno, tutto sommato sconosciuto, come me! Ahahah.
E’ vero ho parlato con Simona Poli. Le offerto il sostegno di Senza Bavaglio perché mi è sembrata (e mi è stata presentata) persona perbene. Mi ha risposto che non poteva accettarlo, “Perché qui in Toscana abbiamo una lista unitaria”. “Come lista unitaria – le ho risposto sobbalzando – se potete votare due persone e i candidati sono quattro”! Forse l’hai convinta tu che c’è una lista unitaria? Beh, ne converrai che è falso, se ci sono 4 candidati, due non sono per nulla unitari. Fanno così solo gli imbonitori alle televendite quando promettono meraviglie.
E poi, scusa la digressione, a me le liste unitarie non piacciono: quando tutti pensano allo stesso modo, vuol dire che nessuno pensa! Mi pare però che tu su questo non sia d’accordo, anche se una volta, quando eri anche tu in minoranza, la pensavi anche tu così. Il potere fa brutti scherzi. Vai a rivedere “Il Grande Dittatore”, di Charlie Chaplin forse può servire. Si ride nella tragedia. Un po’ come alla FNSI: tutto affonda e qualcuno si permette comportamenti scorretti e antidemocratici e prova pure a giustificarli.
Però, a questo punto, mi sorge legittimo un dubbio: che la notizia pubblicata sul sito della Toscana sia in realtà una ritorsione contro una collega che si candida all’INPGI 2 nelle liste do Piazza Pulita all’INPGI, Silvia Ognibene. Silvia è l’unico membro del direttivo che si è schierata contro di te e si è dimessa per protesta quando sei stato eletto presidente dopo le dimissioni – per motivi personali – di Paolo Ciampi (altra statura morale e democratica: un esempio di correttezza, permettimi di dirtelo, che non avrebbe mai permesso una pubblicazione parziale sul sito). Forse è per questo che non va sponsorizzata? Eserciti su di lei la tua “vendetta”? Coerenza ed etica dovrebbero informare le azioni del presidente di un’associazione sindacale!
Mi pare evidente allora, Sandro, come purtroppo nel tuo caso, gli interessi privati prevalgano su quelli pubblici. E questo i colleghi toscani, in mancanza di un ripensamento per quel che riguarda il sito della toscana, faranno bene a ricordarselo in sede elettorale.
Comunque, per tua memoria, in Toscana Senza Bavaglio candida:
ATTIVI CONSIGLIO GENERALE – TOSCANA (Scheda Angolo MARRONE)
1 – Michele MANZOTTI (La Nazione)
COMITATO AMMINISTRATORE GESTIONE SEPARATA (INPGI 2) – Lista Unica Nazionale (Scheda Angolo VERDE)
14 – Maria Giovanna FAIELLA (collaboratrice Salute Corriere della Sera – Roma)
17 – Simona FOSSATI (freelance – Milano)
22 – Silvia OGNIBENE (collaboratrice Reuters e RCS – Firenze)
COLLEGIO SINDACALE INPGI 2 – Lista Unica Nazionale (Scheda Angolo GIALLO)
10 – Vittorio PASTERIS (freelance)
PENSIONATI – Lista Unica Nazionale (Scheda Angolo ROSSO)
1 – Massimo A. ALBERIZZI (Corriere della Sera – Milano)
16 – Andrea GARIBALDI (Corriere della Sera – Roma)
21 – Giancarlo MINICUCCI (ex direttore del Nuovo Quotidiano di Puglia, ex vicedirettore del Messaggero – Bari)
27 – Valentino PESCI (ex direttore Nuova Ferrara e ex vicedirettore FINEGIL Veneto -Venezia)
34 – Laura VERLICCHI (Il Giornale – Milano)
LA RISPOSTA DI BENUCCI
“Caro Massimo,
anche tu, com’era avvenuto la scorsa settimana con chi parlava (ovviamente tutto falso) di mance elettorali dell’INPGI per l’Associazione Stampa Toscana, cerchi di tirarmi per i capelli (che notoriamente non ho). Mi auguro per te, e per i tuoi lettori, che quando hai scritto per il Corriere della Sera tu sia sia stato un cronista migliore, più veritiero e aderente alla realtà, rispetto alla serie inesauribile di invenzioni e verità distorte, che hai saputo mettere insieme in poco più di venti righe.
Vedi, quello che non mi è mai piaciuto, e ho fermamente respinto in quasi 50 anni di carriera, è la disinformazione. Capisco bene, leggendo il tuo sfogo, che devi avere delle difficoltà. Capisco meno il tuo livore: che cominciò a manifestarsi, in maniera incomprensibile, a Roma, durante l’ultimo consiglio nazionale Fnsi, quando, unico in tutta l’assemblea, volevi mettere ostacoli al nuovo Statuto dell’Associazione Stampa Toscana semplicemente perché abbiamo scritto che l’appartenenza ai ruoli dell’Ast è incompatibile con quella in altri organismi della categoria. Eppure una volta mi chiedevi di firmare tuoi documenti, mozioni, ordini del giorno …
Ma spieghiamo bene, a chi a la pazienza di leggere, quali sono i motivi della tua inutile sfuriata:
1) L’Ast non è schierata da nessuna parte nelle elezioni INPGI. E nemmeno si è mai fatta avviluppare dalle polemiche di schieramento. Forse è per questo che rischia di finire nel mirino di quelli che, come te, vorrebbero strumentalizzare questa scelta.
2) La mia colpa ai tuoi occhi? Aver pubblicato sul nostro sito i nomi di alcuni colleghi candidati che, certo, vogliamo sostenere. Tutto qui. Nessun altro collega, e questo è il punto, ci ha chiesto sostegno o ci ha domandato di essere citato. E solo la tua mente può fantasticare ritorsioni o altro.
3) A differenza di chi si ricorda dei colleghi solo quando ci sono le elezioni, l’Ast sta lavorando quotidianamente, e con risultati che sono sotto gli occhi di tutti, in favore dei colleghi che hanno bisogno di un sindacato davvero di servizio. Un sindacato capace di venire incontro a chi chiede aiuto, capace di impegnarsi nella formazione, capace di fare accordi innovativi con enti e istituzioni che possono servire da modello anche sul piano nazionale.
4) La prossima volta parlerò con te solo in presenza di notai, giurati e decine di registratori ad alta fedeltà… Ma nemmeno una telefonata sai riportare nel modo giusto?
Ancora con amicizia
Sandro Bennucci
Qui invece la mail dell’associazione stampa toscana in calce al commento del sindaco uscente e entrante, Pierluigi Franz, che scrive:
E’ un’ulteriore riprova dello sbilanciato sostegno dato da alcune Associazioni Stampa finanziate dall’INPGI in favore solo di alcuni candidati.
Anche l’Associazione Stampa Toscana, dopo quella Ligure e Umbra, nonché quella del Friuli-Venezia Giulia (che si é, però, subito redenta facendo mea culpa), si é schierata a favore di alcuni suoi Soci, dimenticandosi, però, di altri iscritti all’INPGI che si erano anch’essi candidati.
E’ un’ulteriore riprova dell’indebita interferenza di alcuni sindacati territoriali dei giornalisti che hanno sfacciatamente sponsorizzato alcuni colleghi, ignorandone, però, altri pur iscritti tra i loro Soci o comunque iscritti all’Ordine regionale dei giornalisti territorialmente competente. E’ una grave scorrettezza, come dimostra la lettera che si acclude in calce, che é stata addirittura inviata via e mail l’ultimo giorno delle votazioni al seggio.
Le colleghe Simona Poli (106 preferenze) e Olga Mugnaini (97), entrambe “sponsorizzate” dal sindacato toscano sono state elette nel Consiglio Generale INPGI 1 in rappresentanza dei giornalisti della Toscana. Sono, invece, rimasti fuori Michele Manzotti (78) e Daniele Pecchioli (18), che non sono stati reclamizzati allo stesso modo.
Ma chi può ora attestare che le elezioni sono state effettivamente regolari al mille per mille, visto che tra la Mugnaini e Manzotti vi sono appena 19 voti di scarto e che l’Associazione Stampa Toscana é finanziata ogni anno dall’INPGI con 138 mila 779 euro in base al numero di iscritti all’Istituto, e non in base al numero dei Soci del sindacato? Di conseguenza perché l’Associazione Stampa Toscana, se voleva dimostrarsi davvero super partes, non ha reclamizzato senza fare distinzioni tutti i candidati alle elezioni INPGI, iscritti all’Istituto proprio in quanto iscritti all’Ordine della Toscana?
Pierluigi Roesler Franz
Sindaco INPGI e Consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti
———- Messaggio inoltrato ———-
Da: Associazione Stampa Toscana <ast@assostampa.org>
Date: 28 febbraio 2016 11:46
Oggetto: ELEZIONI INPGI
A: Associazione Stampa Toscana <ast@assostampa.org>
Associazione
Della Stampa Toscana Via dei Medici, 2 – 50123 Firenze Tel. 055 – 2398358 – 213254 – Fax 055 – 210807 www.assostampa.org e-mail: ast@assostampa.org |
Firenze, 28 febbraio 2016 |
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Cari colleghi,
si ricorda che chi non avesse ancora votato per il rinnovo degli organismi dell’INPGI, sia per la Gestione principale (Inpgi 1), sia per la gestione separata (INPGI 2) può farlo direttamente nella sede dell’Associazione Stampa Toscana (via de’ Medici, 2, Firenze) oggi domenica 28 febbraio. Il seggio resterà aperto dalle 10 alle 20 ininterrottamente.
Ricordiamo anche che per questa scadenza elettorale, l’Associazione Stampa Toscana sostiene i seguenti candidati, iscritti all’Associazione, che si sono rivolti all’Ast inviando i loro curriculum e invitando l’Associazione a farli conoscere:
Olga Mugnaini – candidata Consiglio generale ( giornalisti attivi )
Nata a San Casciano l’11 maggio 1963, è laureata in Lettere moderne all’Università di Firenze, dove ha svolto il biennio specialistico di storia dell’arte. Giornalista professionista dal 1991, è assunta al quotidiano La Nazione dal primo gennaio 1989. Ha lavorato fino al 2000 alla redazione di Prato dove è diventata vicecaposervizio, per passare poi alla cronaca di Firenze, in seguito alla redazione regionale e poi di nuovo alla cronaca fiorentina, seguendo politica, economica e il settore dei beni culturali. Attualmente fa parte della redazione iniziative speciali del Quotidiano Nazionale. Per due mandati è stata consigliere regionale e poi nazionale della Casagit.
Simona Poli – candidata Consiglio generale ( giornalisti attivi )
Laureata a Firenze in Letteratura italiana moderna e contemporanea con Giorgio Luti, ha conseguito un master post laurea alla Scuola di giornalismo e comunicazione di massa dell’università Luiss di Roma. Ha collaborato con la rivista letteraria Michelangelo e dal 1988 è stata assunta a Repubblica dopo uno stage nel settore politica interna a Roma. Nella redazione di Roma ha lavorato fino al 1993, prima alle Province e poi in Cronaca di Roma. Dal ’93 lavora nella redazione di Repubblica a Firenze. È stata membro del Cdr nazionale di Repubblica e da dieci anni è il fiduciario sindacale della redazione fiorentina. Segue in particolare la politica e con il collega Massimo Vanni ha scritto un libro sull’esperienza di Matteo Renzi dagli esordi fino alla vittoria nelle primarie 2013 che lo hanno nominato segretario del Pd. Fa parte del Consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti Toscano
Massimo Lucchesi – candidato Consiglio generale ( giornalisti pensionati)
Laurea in Scienza della Formazione e Dottorato in Comunicazione all’Università’ di Firenze. Giornalista professionista. Redattore di quotidiani, periodici e radio. In RAI dal 1990 è’ stato vice caporedattore della Redazione giornalistica regionale sede RAI di Firenze. Dal ’90 al ’96 membro Comitato di Redazione e coordinatore regionale dei Comitati. Dal 2001 al 2009 Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana. Nel 2011 e 2014 membro della Commissione per gli Esami Di Stato di accesso alla professione. Fondatore del primo Master di Giornalismo tra le Università’ di Firenze, Pisa e Siena. Ideatore di sinergia tra Ordine e Dipartimento di Diritto pubblico della Facoltà di Giurisprudenza dell’ Università’ di Firenze per un Osservatorio su Diritto e informazione. Studioso di etica della professione e di antropologa cognitiva, ha orientato la sua formazione su le tre soglie del giornalismo: servizio pubblico, deontologia e professione.
Laura Antonini – candidata Comitato amministrativo gestione separata
Membro uscente del comitato amministratore della gestione separata Inpgi 2 a cui si ricandida. Laureata nel 1998 in giurisprudenza con indirizzo costituzionale (Diritto dell’informazione) presso l’Università degli studi di Firenze. Dopo un master in Multimedia Rai/Unifi, è giornalista professionista dal 2001, praticantato al Gruppo Espresso. Ha lavorato a Roma (Kataweb, Rai2, Il Giornale, Ministero della Salute), dal 2008 è co.co.co e libera professionista per la cronaca locale del Corriere della sera in Toscana, scrive per settimanali (rubriche lavoro e bambini) e mensili. In questi 4 anni ha svolto attività di sportello Inpgi 2 in via telematica come servizio Ast ai colleghi per questioni inerenti la previdenza. Per lo stesso mandato è stata membro della commissione ‘personale contratto e informatica’.
[2] Stefan Wallisch
In Trentino Alto Adige la lettera di sostegno ai candidati di INPGI siamo noi l’ha scritta il segretario regionale, Stefan Wallisch, a nome suo personale ma dall’email del sindacato. Lo stesso testo è stato pubblicato sulle pagine Fb Giornalisti del Trentino Alto Adige e Inpgi Siamo Noi Trentino Alto Adige. Ecco e-mail e testo
——– Messaggio inoltrato ———-
Da: “Stefan Wallisch” <wallisch.sindacato@gmail.com>
Data: 20/feb/2016 07:42
Oggetto: Elezioni INPGI / INPGI-Wahlen
A:
Cc:
Care colleghe e cari colleghi,
è la prima volta che prendo la parola in questa campagna elettorale dai toni piuttosto accesi per rivolgervi un invito all’unità della categoria. Il settore giornalistico sta attraversando una profonda crisi che può essere superata solo restando coesi. Questa primavera ci aspetta, infatti, la partita durissima del rinnovo del contratto nazionale, che può essere vinta solo, se sindacato e INPGI inseguono lo stesso obiettivo e parlano con una sola voce.
Per la riuscita di questa sfida tutti dovranno impegnarsi per tutti: i colleghi, che hanno lavorato un’intera vita, hanno il diritto a ricevere una pensione dignitosa; questo vale anche per i colleghi attivi, che sono il cuore pulsante della nostra categoria, che in momenti di difficoltà delle loro testate devono anche poter usufruire degli ammortizzatori sociali per continuare a fare i giornalisti a tutti gli effetti; questo impegno comune vale certamente anche per i colleghi freelance e precari, che rappresentano ormai la maggioranza della nostra categoria, ma anche l’anello più debole.
Va difesa con convinzione anche la presenza dell’INPGI sul territorio, che tramite le convezioni con i sindacati regionali offre servizi essenziali e preziosa assistenza a tutti i colleghi.
Per questo motivo vi chiedo di votare i candidati della lista “L’INPGI siamo noi”
Buon lavoro
Stefan Wallisch
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Liebe Kolleginnen und Kollegen,
ich ergreife das erste Mal in diesem von rauen Tönen gekennzeichneten Wahlkampf das Wort, um an euch einen Appell der Einheit unserer Berufskategorie zu richten. Der Journalismus durchlebt derzeit eine schwere Krise, die nur überwunden werden kann, wenn wir gemeinsam vorgehen. Dieses Frühjahr erwarten uns äußerst schwierige Verhandlungen zur Erneuerung des Kollektivvertrages, die wir nur gewinnen können, wenn Gewerkschaft und INPGI die gleichen Ziele verfolgen und mit einer Stimme sprechen.
Um diese Herausforderung zu meistern, müssen wir uns alle für alle einsetzen: Die Kollegen, die ein ganzes Leben gearbeitet haben, haben das Anrecht auf eine würdige Rente; dies gilt auch für die aktiven Kollegen, die das schlagende Herz unserer Berufskategorie sind und in Krisenzeiten auch Zugang zu den sozialen Abfederungsmaßnahmen haben müssen, um weiterhin als Journalisten tätig zu bleiben; dieser gemeinsame Einsatz gilt natürlich auch für die freiberuflichen Journalisten und jene mit prekären Arbeitsverhältnissen, die mittlerweile die Mehrheit in unserer Kategorie stellen aber auch das schwächste Glied sind.
Außerdem muss die lokale Präsenz des INPGI entschlossen verteidigt werden. Das Institut garantiert über Konventionen mit den regionalen Gewerkschaften essenzielle Dienste und wertvolle Beratung für alle Kollegen.
Aus diesem Grund bitte ich euch, die Kandidaten der Liste „L´INPGI siamo noi“ zu wählen.
Gute Arbeit
Stefan Wallisch
[3] L’Ordine dell’Umbria
L’associazione di stampa umbra è scesa in campo a favore di uno dei due candidati per le elezioni dell’INPGI. Ha inviato una lettera a tutti i colleghi, utilizzando l’indirizzario dell’Ordine che risulta come mittente. Grave violazione della privacy. Il comunicato del sindacato con le indicazioni di voto viene pubblicato anche sul sito dell’Ordine dove resta dal 19 febbraio fino al 26 febbraio, quando si chiudono le votazioni on line
[4] Il Caso Abruzzo
In Abruzzo gli aventi diritto al voto erano 353 hanno votato in 114:
Schede bianche 1
Celeste Acquafredda 40 voti di cui 12 online e 28 al seggio
Antimo Amore 73 online 38 al seggio.
[5] Gli imbrogli all’Arena di Verona
——– Messaggio originale ——–
Da: Alessandra Vaccari <alessandra.vaccari@larena.it>
Data: 10/02/2016 10:35 (GMT+01:00)
A: redazione-DL ARE <redazione-DL@larena.it>
Oggetto: VOTAZIONI iNPGI
Colleghi buon giorno. Ieri il Cdr è stato a Padova per un incontro comitati, segreteria: in discussione le votazioni INPGI e gli stati di crisi. Ricordo, per chi volesse votare alle elezioni INPGI che si terranno venerdì 26 e sabato 27 febbraio che è possibile il voto on line. Sarebbe comodo aggiornaste le vostre password prima per avere un accesso al voto più rapido.
Cordiali saluti
Ps Chi avesse smarrito il proprio codice può contattare il collega Alessandro Ragazzo 3394771262. Potrà darvi il codice, ovvio non le password
[6] I punti voto della Veneta
Massimo Zennaro annunciava l’istituzione dei punti-voto nelle redazioni e nelle città del Veneto per favorire il voto dei giornalisti per le cariche dell’Inpgi. Si trattava di un’iniziativa irrituale e non contemplata dallo Statuto e dai regolamenti dell’Inpgi che prevedono solo il voto elettronico o il voto nella sede dell’Inpgi a Venezia.
[7] Vaccari si ripete
Questa il testo della mail inviata da Alessandra Vaccari del Cdr de L’Arena mercoledì 24 febbraio 2016 alle 10.47 ai colleghi de L’Arena, invitandoli a rivolgersi a Massimo Zennaro per ottenere la password. La mail è stata ripetuta con la correzione dell’indirizzo di posta elettronica (in realtà max.zennaro@gmail.com) essendo il primo errato.
“cari tutti ,ultime ore per votazione INPGI.
Se avete difficoltà mandate direttamente vostro documento a max.zennaro@yahoo.it
Vi farà mandare la password al vostro indirizzo.
Siamo indietro con le votazioni.
Grazie a tutti”
[8] Ecco il testo della email di Grimaldi:
Chiedo scusa per il disturbo. Oggi ho ricevuto una mail dall’indirizzo di posta di Alessandra Vaccari, componente del Cdr dell’Arena di Verona. Spiegava che, per votare ed ottenere i codici, compresa la password, avremmo potuto inviare il documento via mail presumibilmente (scrivo presumibilmente perché non so s sia il suo) all’indirizzo del candidato Zennaro. Aggiungeva che eravamo indietro con le elezioni. Io ho già votato senza questa procedura. Però, vorrei ugualmente sapere cos’è questo genere di assistenza. Vi ringrazio per l’attenzione e, in attesa di una risposta, vi auguro buona serata
— Luigi Grimaldi
N.B. IN UN PRIMO TEMPO IN QUESTO TESTO ERA STATO INSERITO ANCHE IL SINDACATO UNITARIO DEI GIORNALISTI DELLA CAMPANIA. E’ STATO UN ERRORE DI CUI CI SCUSIAMO CON GLI INTERESSATI.
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