In Darfur si gioca una partita assai importante e non solo perché si dice che il suo sottosuolo sia gonfio di petrolio. Il Sahara potrebbe diventare il nuovo santuario per il terrorismo islamico internazionale e gli americani vogliono impedire che ciò accada.
Anche per questi motivi, Washington sostiene (anche se discretamente) l’SLA (Sudan Liberation Army) la fazione laica della ribellione in Darfur. L’altra, probabilmente più forte, il Jem (Justice and Equality Movement) è invece legata al più rigido fondamentalismo islamico sudanese, quello guidato da Hassan Al Turabi. Un paio di mesi fa un gruppo di dissidenti ha lasciato il Jem, accusato di essere troppo fondamentalista, e ha fondato il National Movement for Reform and Development (NMRD).
I governativi del presidente Omar Al Bashir rappresentano l’altra faccia dell’integralismo islamico sudanese, quella pronta a fare affari con l’America, pur mantenendo una rigida interpretazione del Corano e della sharia, la legge islamica.
E’ difficile dire se il rapporto dei servizi segreti americani sia del tutto vero o se contenga errori colposi o omissioni o indicazioni dolose. Noi lo presentiamo così com’è e da parte nostra non vuol essere un’accusa nei confronti di nessuno.
Occorre infine osservare che il documento non è recentissimo, infatti alcune delle persone citate non occupano più i posti che qui gli vengono assegnati.
I nomi raccolti sono divisi in tre categorie:
1 – Autorità del governo sudanese con funzioni di supervisione e controllo sulle attività e le operazioni dei janjaweed.
Ali Osman Taha, primo vicepresidente della Repubblica
General Maggiore Salah Abdallah Gosh, direttore generale dei servizi segreti
Dottor Nafie Ali Nafie, ex capo servizi segreti esterni
General Maggiore Al Tayeb Mohammed Kheir, consigliere sicurezza della presidenza della repubblica
Abdul Hamid Musa Kasha, ministro del Commercio
Abdulrahim Mohammed Hussein, Ministro degli interni
General Maggiore Adam Hamid Mussa governatore Sud Darfur
Brigadiere Mohammed Ahmed Ali, direttore polizia antisommossa. In marzo 2004 ha guidato gli attacchi su campo di sfollati a Moyo
Mohammed Yussef Abdallah, ministro degli affari umanitari
Abballa Safi El Nur, Ministro di gabinetto e coordinatore generale dei janjaweed
2 – Personalità facenti parte del Consiglio di Comando e di Coordinamento dei janjaweed (una sorta di consiglio militare e politico n.d.r)
Tenente colonnello Sukeirtalah, leader del janjaweed nella zona di Genina
Ahmed Mohammed Harun, comandante, ministero dell’Interno
Osman Yusif Kibir, governatore dello stato del Nord Darfur
El Tahir Hassan Abbub, membro del National Congress Party (quello del presidente Al Bashir ndr)
Mohammed Salih Al Sunusi Baraka, membro del parlamento
Mohammed Yusif El Tileit, Ministro dello Stato del West Darfur
General Maggiore Hussein Abballa Jibril, membro del parlamento
3 – Comandanti in campo
Brigadiere Mussa Hilal (leader militare di tutti gruppi di janjaweed. E’ di etnia rezegat, tribù araba che appoggia il governo di Al Bashir. E’ considerato il fondatore dei janjaweed ndr. )
Brigadiere Hamid Dhawai (settore di Kas)
Brigadiere Abdal Wahid, comandante del settore Kabkabiya
Brigadiere Mohammed Ibrahim Ginesto
Maggiore Hussein Tangos
Maggiore Omar Baabs
Massimo A. Alberizzi
massimo.alberizzi@gmail.com
twitter @malberizzi
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