Rapina a Mombasa, uccisa un’italiana, il marito gravemente ferito

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Uno scorcio della villetta dove è avvenuta l’aggressione (Copyright Africa ExPress)

Dal Nostro Corrispondente
Franco Nofori
Mombasa, 23 luglio 2017

E’ domenica. Nel grazioso chalet di loro proprietà a Kikambala, Luigi Scassellati, 72 anni e la moglie Maria Laura Satta, 71, si apprestano a vivere la giornata in allegria. Il loro amico Fabio, anche lui italiano, che durante le frequenti visite in Kenya fa base nella vicina Mtwapa, verrà con la sua compagna a pranzo portando il pesce fresco che si è procurato per l’occasione.

Luigi e Maria Laura, per anni titolari di un’affermata azienda per macchine da ufficio a Cremona, si godono ora la meritata pensione spendendo metà dell’anno sulla costa del Kenya nella loro casa a soli 200 metri dall’Oceano Indiano.

Come sempre, alle sei di mattina, il loro giardiniere Lewis che alloggia all’interno della proprietà, apre il cancello di ingresso e si reca alla funzione religiosa cui attende tutte le domeniche. Luigi è già in piedi ed esce a sua volta di casa per richiudere il cancello dall’interno, ma mentre costeggia il muro di cinta per rientrare in casa si trova davanti i suoi aggressori che con inaudita violenza lo aggrediscono a colpi di panga e di bastone, poi mentre è già parzialmente incosciente per le percosse, lo trascinano all’interno dell’abitazione, lasciandosi dietro una larga scia di sangue.

Uno scorcio della villetta dove è avvenuta l'aggressione
Uno scorcio della villetta dove è avvenuta l’aggressione

Maria Laura, in quel momento è in bagno. I malviventi, forse a seguito di una reazione di Luigi, lo colpiscono nuovamente con il panga. Il pavimento del salotto si inonda di altro sangue, poi gli aggressori irrompono nel bagno e si accaniscono sulla moglie con inutile ferocia fino a lasciarla a terra priva di vita.

Quando se ne vanno, dopo aver messo sottosopra tutto l’alloggio, i martoriati corpi delle due vittime giacciono a terra per ore senza che nessuno dei vicini si sia accorto di nulla e possa prestare soccorso a Luigi che, se pur ferito gravemente, è ancora in vita, ma troppo debole per chiedere aiuto ad alta voce.

Nel frattempo, Fabio, sta tentando di telefonare per confermare il suo arrivo, ma Luigi non gli risponde finchè, iniziando ad essere preoccupato per lo strano silenzio degli amici,  decide di recarsi da loro anche se con un po’ in anticipo. Quando arriva è già mezzogiorno e trovando il cancello chiuso chiama Luigi a gran voce, ma tutto ciò che, dopo ripetuti tentativi riesce sentire in riposta è solo un debole rantolo.

Allarmato, Fabio, scavalca il muro di cinta e si precipita verso casa. La porta è spalancata, c’è sangue dappertutto e l’orrendo spettacolo dei due corpi straziati lo fa quasi venire meno.

Il punto accanto al muro di cinta dove è stato assalito Luigi Scassellati
Il punto accanto al muro di cinta dove è stato assalito Luigi Scassellati

Tutto questo è avvenuto nelle prime ore di oggi, in pieno giorno e con totale spavalderia degli aggressori.

La mia casa confina con quella degli sventurati connazionali. Mia moglie ed io stiamo per metterci a tavola quando sentiamo le disperate invocazioni di Fabio e accorriamo, trovandolo sconvolto ed in lacrime.

Faccio saltare i lucchetti del cancello ed entro. Anch’io alla vista dello scempio fatto sui due poveri corpi, subisco lo stesso shock del primo soccorritore.

E’ difficile credere che l’animo umano possa esprimere queste raccapriccianti crudeltà. Luigi e Maria Laura erano persone miti e socievoli. La loro età non poteva rendere pericolose le loro reazioni, anche se ci fossero state, nei confronti di energumeni spiepati e feroci. Perché togliere una vita e mettere a rischio l’altra?

Luigi è stato trasportato al Mombasa Hospital dove è stato dichiarato non essere in pericolo di vita. Al momento in cui scrivo è ancora in profondo stato di shock e proferisce solo parole confuse e prive di senso compiuto. Domani o nei giorni a venire, potrà forse ricostruire l’accaduto con più precisione, ma apprenderà anche con crudele lucidità che quella moglie con cui condivideva serenamente l’età del riposo, lo ha irrimediabilmente abbandonato.  

Franco Nofori
Franco.kronos1@gmail.com
twitter@Franco.Krons1

 

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