Dal Nostro Inviato Speciale
Massimo A. Alberizzi
Nairobi, 11 luglio 2015
Attentato suicida messo a segno da un militante di Boko Haram che si è fatto esplodere stamattina nel principale mercato di N’Djamena, la capitale del Ciad: i morti sono 17 e i feriti, alcuni in modo grave, decine. Il capo della polizia ha rivelato che il terrorista, un uomo, era travestito da donna e indossava un burka integrale (vietato nel Paese dalla metà del giugno scorso) che copriva interamente il volto e la testa. Alcuni agenti si sono insospettiti e hanno cercato di fermarlo ma l’uomo si è fatto esplodere quando ha capito che stava per essere catturato. Tra le persone ammazzate due poliziotti.
E’ questo il terzo attacco degli estremisti islamici a N’Djamena in un mese. “Probabilmente – ha raccontato un diplomatico raggiunto al telefono da Africa ExPress – i Boko Haram hanno deciso di vendicarsi contro il Ciad per il suo coinvolgimento nella lotta contro il gruppo estremista nigeriano”. Ciad, Niger e Camerun stanno aiutando l’esercito nigeriano che tenta di sbaragliare i terroristi autori di massacri e di sequestri di civili.
L’attacco di oggi segue quello perpetrato una settimana fa in due villaggi sulle rive del lago Ciad. Bande di terroristi sono penetrati nella notte nelle capanne e hanno tagliato la gola a 26 persone: una carneficina. Un altro massacro meno di un mese fa, il 15 giugno. Due kamikaze in motocicletta hanno assalito due palazzine sempre nella capitale N’Djamena, oltre 30 morti.
L’attentato è stato messo a segno immediatamente dopo che i Boko Haram avevano minacciato il Ciad e direttamente il suo presidente Idriss Deby. Le autorità dell’ex colonia avevano vietato il burka integrale in tutto il Paese, ma a misura non è stata applicata con rigore.
Il Ciad ospita il quartier generale dell’operazione antiterrorismo francese Barkhane: il corpo di spedizione conta 1.250 militari tre bombardieri Rafale, uno squadrone di elicotteri e aerei da trasporto.
Massimo A. Alberizzi
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Nella foto in alto il mercato attaccato, in basso le motociclette utilizzate dai terroristi nell’attentato del 15 giugno