Nostro Servizio Particolare
Cornelia I. Toelgyes
24 gennaio 2014
Le nuove draconiane leggi antigay varate in Nigeria pochi giorni fa dal presidente Goodluck Jonathan sono state applicate immediatamente, specialmente nei 9 dei 36 stati della Nigeria a maggioranza musulmana dove si giudica secondo la Sharia. Sembrerebbe che il Paese non si aspettava altro giacché, per una volta il presidente nigeriano è riuscito a mettere sotto lo stesso denominatore cristiani e musulmani. Effettivamente in un recente sondaggio il 90 per cento della popolazione si era espressa contraria alle unioni dello stesso sesso. Ciononostante un messaggio arrivato dalla Nigeria alla redazione di Africa ExPress reciti: “Voglio un governo che faccia strade, ospedali, scuole non che si occupi delle relazioni interpersonali”. Una frase che spiega tutto. La Nigeria è un Paese corrotto fino al midollo, i politici sono ricchi sfondati e invece di pensare a sollevare le condizioni della popolazione poverissima e indigente legifera tutto sommato su problemi marginali.
Comunque per ora sono state accantonate guerre etniche e religiose per combatterne una nuova, tutti insieme: quella contro gay, lesbiche e trans.
Nelle ultime settimane, nello Stato del Bauchi, sono state arrestate dodici persone, sospettate di essere omosessuali, di cui undici sono musulmani e saranno giudicati secondo la Sharia. Il dodicesimo è cristiano, per lui sarà applicata la legge ordinaria.
La Sharia prevede anche la pena di morte tramite lapidazione per gli omosessuali. Mercoledì scorso sono stati portati davanti alla Suprema Corte di Anguwa (Stato del Bauchi) un dirigente scolastico, Ibrahim Marafa ed altre sei persone, sospettate di essere omosessuali. Il presidente della Corte, El Yaqub Aliyu non ha concesso loro la libertà su cauzione, richiesta dall’avvocato difensore degli indiziati e l’udienza è stata aggiornata a lunedì, 27 gennaio.
Appena usciti dall’aula, scortati dalla polizia, i sette sospettati sono stati presi a sassate da una folla inferocita che si era radunata davanti al tribunale. Alcuni degli arrestati sono stati feriti al viso. La polizia ha dovuto sparare alcuni colpi in aria per disperdere la gente, assetata di sangue e morte. A fatica le forze dell’ordine sono riuscite a caricare le sette persone nel furgone per trasportarli in prigione in attesa della prossima udienza.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
twitter @cotoelgyes